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Giovedì 31 MAGGIO 2012
Umbria. Marini: “È tempo di scelte coraggiose che guardino al futuro”

Lo ha ribadito la governatrice illustrando alla stampa i provvedimenti riguardanti la riforma della sanità umbra. Marini ha ribadito l’esigenza di scelte votate all’innovazione soprattutto per l’attuale momento di crisi e “per le scelte che lo stesso Governo impone”.

“Non è questa la stagione per difendere l’esistente. È invece la stagione del coraggio, quello necessario a compiere scelte che guardino al futuro, all’innovazione, alla qualità del nostro sistema sanitario, in coerenza soprattutto con l’attuale situazione economica e con le indicazioni e le scelte che lo stesso Governo ci impongono”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che assieme all’assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, ed al direttore regionale alla sanità, Emilio Duca, ha illustrato alla stampa i due provvedimenti relativi alla riforma della sanità regionale.

“Con questi due atti di riforma e riordino – hanno affermato la presidente Marini e l’assessore Tomassoni – si vuol rendere compatibile e coerente il nostro intero sistema sanitario con le decisioni assunte dal Governo che impongono rapide decisioni per poter fronteggiare la notevole riduzione della dotazione del Fondo sanitario nazionale e quindi dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni che, per la sola Umbria, comporterà una diminuzione di oltre 200 milioni di euro nei prossimi tre anni”.

La presidente Marini ha quindi affermato che “l’Umbria può oggi mettere in campo una serie di riforme, senza per questo dover rinunciare al carattere universalistico e pubblico del nostro sistema sanitario. Anzi, grazie alla buona capacità di governo della sanità in Umbria – ha proseguito - , è possibile realizzare un significativo processo di riforma, riorganizzazione e razionalizzazione che consentirà l’ulteriore qualificazione del nostro sistema sanitario”.
La filosofia di fondo di questa riforma, è stata infine spiegata da Tomassoni che l’ha definita come “essenzialmente volta a realizzare un sistema sanitario unitario e integrato che superi la competitività tra le diverse aziende sanitarie ed ospedaliere”.
L’obiettivo, oltre a garantire una maggiore coesione del sistema, è quello di aumentare la sua efficienza riducendo i costi e migliorando la sua ‘governance’ complessiva. “Per quanto riguarda la Regione – ha concluso Tomassoni - dobbiamo ridurre ancor di più il nostro ruolo nella gestione, a favore delle competenze che sono proprie di un organo di governo regionale e cioè quelle relative a programmazione e controllo”.

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