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Venerdì 22 GENNAIO 2021
Psoriasi in gravidanza. Lazio, i risultati del progetto Pso-Mother per un’epidemiologia “di servizio” 

Pso-Mother associa lo studio dell’utilizzo dei farmaci nelle donne in gravidanza ad un’attività di servizio che cerca sia di restituire i dati e le conoscenze acquisite, che di acquisire nuove informazioni. Dallo studio emerge che la gravidanza influenza significativamente i pattern prescrittivi dei trattamenti farmacologici nelle donne con psoriasi. L’abbandono delle terapie riguarda sia i farmaci sistemici che quelli biologici, sia nelle pazienti con psoriasi che in quelle con artrite reumatoide.

Quando si soffre di una patologia, si cerca di saperne e scoprirne sempre di più per provare ad arrivare a una possibile soluzione, in particolar modo quando questa è limitante nella routine quotidiana o si pensa possa creare problemi in circostanze particolari della vita, come nel caso di una gravidanza. Spesso purtroppo si incappa in informazioni incomplete o non del tutto veritiere, anche perché la psoriasi in fin dei conti è una patologia autoimmune cronica a eziologia sconosciuta, con un'origine verosimilmente multifattoriale e questo senza dubbio alimenta le incertezze.

Se è vero che la psoriasi, a livello globale, ha una prevalenza che non possiamo considerare altissima, tra il 2-3%, è altrettanto vero che la percentuale di pazienti di genere femminile è pari al 50% e in molti casi la diagnosi avviene in età fertile. Capite bene quindi, per tornare a quanto detto in precedenza, quanto sia importante ricevere risposte certe e chiare quando si è in questa condizione.

È proprio per questo che il Dipartimento di Epidemiologia del Lazio ha lanciato PSO-MOTHER (Psoriasis in the Mother with Treatments and Health Endpoints Risk), un progetto di ricerca finalizzata del Ministero della Salute per lo studio della sicurezza dei nuovi e vecchi trattamenti farmacologici utilizzati nelle donne affette da psoriasi e la valutazione dell’impatto sulla salute di madre e bambino.

L'aspetto virtuoso e innovativo di PSO-MOTHER è quello di associare lo studio dell’utilizzo dei farmaci in questa particolare popolazione ad un’attività di servizio che cerca sia di restituire, man mano che vengono raccolti, i dati e le conoscenze acquisite, che di  acquisire nuove informazioni. Come? Per comprendere tutto questo l'invito è quello di volgere uno sguardo al sito PSO-MOTHER (https://www.psomother.org/), nato proprio per rispondere ai dubbi e alle domande più frequenti che possono sorgere quando si vuole avere un figlio o si è già in attesa ma al contempo si è affetti dalla psoriasi.

Quali possono essere gli effetti dei trattamenti utilizzati per curare la psoriasi sul concepimento, sul decorso della gravidanza, sulla salute della madre e del feto, sul parto e sulla successiva fase di allattamento al seno? Quali possono essere gli eventuali rischi per il feto e il neonato dopo la nascita? I dubbi non riguardano soltanto le donne, ma si estendono anche gli uomini: le cure per la psoriasi possono avere effetti sulla fertilità maschile e sul successivo sviluppo del feto?

Domande, incertezze e paure che diventano più forti se uno dei due genitori è in trattamento per una psoriasi grave, ovvero quando si usano farmaci sistemici in maniera regolare.

Il sito del progetto PSO-MOTHER prova a raccogliere le informazioni utili dalla letteratura scientifica e da quello che già si conosce sull’argomento per affrontare con più tranquillità questo momento così importante per entrambi i genitori. Le schede dei farmaci prodotte non vogliono sostituirsi certo alle schede tecniche ufficialmente registrate o al rapporto con lo specialista e medico curante, tuttavia vogliono essere degli strumenti utili a facilitare la comprensione di rischi veri o presenti legati alle terapie farmacologiche disponibili per questa patologia.

Un'epidemiologia di servizio quindi, che dà ma chiede anche riguardo alle singole esperienze per poi restituire il tutto sotto forma di nuove conoscenze. Sul sito è infatti disponibile anche un questionario, naturalmente anonimo, che contiene domande sulla salute delle pazienti che decidono di compilarlo, sullo stato della loro malattia cutanea, sull’esperienza di precedenti gravidanze e sulla loro condizione attuale.

Vale la pena inoltre dire che, nell'ambito del progetto, è stato già realizzato anche un primo studio, pubblicato dalla rivista Pharmacoepidemiol Drug Saf., con l'obiettivo di analizzare – come detto precedentemente - l’uso di differenti farmaci prima, durante e dopo la gravidanza in un largo gruppo di donne che soffrono di psoriasi e, in confronto, in donne che soffrono di artrite reumatoide e che utilizzano farmaci simili.

Attraverso il flusso dei Certificati di assistenza al parto e l’integrazione dei dati provenienti dai sistemi informativi sanitari del Lazio è stato possibile identificare i nati da donne affette da psoriasi o da artrite reumatoide e analizzare il pattern d’utilizzo dei farmaci prima, durante e dopo la gravidanza.

Dai risultati dello studio PSO-MOTHER emerge che la gravidanza influenza significativamente i pattern prescrittivi dei trattamenti farmacologici nelle donne con psoriasi. L’abbandono delle terapie ha riguardato sia i farmaci sistemici che quelli biologici, sia nelle pazienti con psoriasi che in quelle con artrite reumatoide.


Ovviamente si rendono necessari ulteriori studi per comprendere l’impatto dell’interruzione del trattamento sugli esiti materni e neonatali, ma permane l'importanza di quanto emerso che va ad accodarsi al discorso fatto in precedenza e reale focus del progetto PSO-MOTHER: dare e ricevere informazioni, per una epidemiologia e una farmacologia innovativa e di servizio, nel vero senso della parola.


A cura di Tiziano Costantini
Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio - ASL Roma 1

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