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Mercoledì 09 DICEMBRE 2020
Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Covid abbatte del 40% gli accessi al Pronto Soccorso
Questo il dato degli accessi al Pronto Soccorso dal 1 gennaio al 4 dicembre 2020 presentati dalla Asl di Olbia. In totale, 25.015 pazienti contro i 41.166 dello scorso anno. Ancora alta la quota di codici verdi (52%), seppure inferiore a quella del 2019 (57%). Ma cresce la quota di codici rossi(2% vs 1%) e dei codici gialli (44% vs 39%). Per il Direttore Attilio Bua “la popolazione ha compreso il delicato momento che stiamo attraversando ed evita di presentarsi in ospedale per situazioni di lieve entità gestibili in altri contesti”.
Una riduzione degli accessi che sfiora il 40%, con un incremento dei codici gialli e rossi: sono questi gli effetti del Coronavirus sull’attività del Pronto Soccorso dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Olbia. Dal 01.01.2020 al 04.12.2020, spiega una nota dell'Assl, nel Pronto Soccorso dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Olbia sono transitati 25.015 pazienti, 523 (2%) codici rossi, 10.916 codici gialli 44%),12.935 codici verdi (52%), 640 codici bianchi (3%). Nella stessa finestra temporale del 2019 gli accessi al Pronto Soccorso furono 41.166, 468 codici rossi (1%), 15.955 codici gialli (39%), 23.433 verdi (57%), 1295 bianchi (3%),
“Gli effetti della pandemia in corso e dei vari appelli che abbiamo lanciato alla popolazione, in aggiunta alla paura della popolazione, hanno portato ad un abbattimento considerevole degli accessi impropri al Pronto Soccorso”, spiega Attilio Bua, Direttore del Servizio di Medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza degli ospedali di Olbia, Tempio, La Maddalena. “Tant’è che quest’anno gli accessi di pazienti in codice rosso e giallo corrispondono al 46% dei complessivi nella Struttura di Emergenza-Urgenza, mentre nell'anno prima si aggiravano intorno al 40%. Segnale questo che la popolazione ha compreso il delicato momento che stiamo attraversando ed evita di presentarsi in ospedale per situazioni di lieve entità gestibili in altri contesti”.
Un “alleggerimento” del carico di lavoro che consente al personale in servizio nel Pronto Soccorso, di concerto con tutte gli altri specialisti dell’ospedale coinvolti nella gestione del singolo caso, di seguire i pazienti che sostano nell’Area Isolamento, anche detto “Covidario”, un'area dell’ospedale olbiese (che ricordiamo non è stato identificato come Ospedale Covid ) in cui vengono posti i pazienti sintomatici per patologia da Sars-Cov-2 in attesa di trasferimento verso Ospedale Covid, e dove ricevono le prime ed essenziali cure.
L’area, attrezzata per un massiccio afflusso di pazienti, inizialmente allestita per 8 posti letto e poi estesa fino agli attuali 18 , consente la gestione di pazienti ad intensità di cure variabili, da bassa ad alta, consentendo un precoce avvio del percorso terapeutico in ambiente sicuro.
Dal 25.10.2020, spiega la nota dell’Assl, data in cui è stata riattivata, sino al 04.12.2020 l’Area isolamento ha registrato il passaggio di 143 pazienti affetti da patologia Sars-Cov-2, di questi 19 dopo i trattamenti ricevuti, in seguito al miglioramento del loro quadro clinico con stabilizzazione dei parametri vitali, sono stati dimessi e passati incarico all’Usca con la prosecuzione al proprio domicilio delle terapie e dell'osservazione clinica.
Dieci pazienti sono deceduti, 17 trasferiti al Mater Olbia, due trasferiti nella Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, gli altri, in seguito alla disponibilità dei posti letto, trasferiti in un ospedale Covid+ (principalmente nel Nord Sardegna).
“La collaborazione con la popolazione, il rapporto strutturato e continuo con le istituzioni, insieme ad atteggiamenti responsabili e messaggi univoci che favoriscano nei cittadini la necessaria fiducia, oltre all’incessante lavoro degli operatori sanitari coinvolti in questa battaglia, sono la strada per reagire alla pandemia in corso”, conclude Paolo Tauro, direttore della Assl di Olbia.
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