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Giovedì 03 DICEMBRE 2020
Farmacologi nel SSN: un emendamento inutile e sbagliato
Gentile Direttore,
ancora una volta si prova, stavolta con un emendamento proposto per la legge di bilancio, a proporre la figura del farmacologo clinico in affiancamento/sostituzione dei farmacisti ospedalieri e territoriali del SSN, cercando di far credere che ci sia un vuoto gestionale e professionale laddove invece si sono registrati risultati importanti e veri e propri successi!
Ci siamo già espressi sull’argomento con un articolo pubblicato il 24 giugno 2019: Istituzione centri gestione farmaco. I farmacisti ospedalieri: “Un disegno di legge inutile perché i centri esistono già” all’epoca della prima proposta, sulla stessa questione, di apposito disegno di legge che promuoveva l’ingresso dei Farmacologi medici all’interno delle U.O.C. di Farmacia ospedaliera.
Il nuovo tentativo, operato sorprendentemente al di fuori dei normali canali legislativi (es. Dpr 483/97, 484/97, ecc.) consiste nella previsione di una nuova U.O.C. di Farmacologia (quindi non più all’interno della struttura istituzionalmente prevista delle norme legislative) non cambiando, però, gli obiettivi così come formulati nel precedente tentativo. Infatti la finalità dell’emendamento è quella di “promuovere la sicurezza, l’efficacia e l’appropriatezza nell’uso dei farmaci” sottendendo che tali aspetti essenziali dell’assistenza farmaceutica trovino un vuoto applicativo e che vi sia una urgente necessità di attivazione. Così non è. Infatti tutte le attività che vengono indicate nell’emendamento sono svolte integralmente all’interno dei servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali del SSN.
Lo abbiamo detto e ribadito che la gestione del farmaco (e dei dispositivi medici) è appannaggio dei farmacisti ospedalieri e territoriali che faticosamente, nonostante gli organici ridottissimi, hanno costruito mattone dopo mattone una completa ed efficace governance del farmaco.
Dopo il fallimento totale del maldestro tentativo operato con il precedente disegno di legge di entrare in Farmacia e non trovando probabilmente altri spazi occupazionali, ci si inventa l’istituzione di Unità Operative da “affiancare” alle farmacie ospedaliere proponendo di occuparsi delle funzioni legislativamente affidate alla esclusiva competenza e professionalità dei dirigenti Farmacisti! Professionalità e competenze che trovano radicamento e adeguato riscontro nei percorsi formativi e nei corsi di laurea e di specializzazione delle scuole di Scienze Farmaceutiche delle Università italiane.
Queste Unità Operative in proposta, laddove istituite, verrebbero collocate nei Dipartimenti dei Servizi e/o in staff con le Direzioni aziendali.
Ma, udite udite, non essendo possibile, sia da un punto di vista numerico sia da un punto di vista organizzativo e sia (cosa non da poco) da un punto di vista delle norme precedentemente citate, affidare alle figure dei neo-dirigenti farmacologi tutto il carico della governance del farmaco, ci si inventa una rete di interconnessione tra le istituende quanto fantomatiche Unità Operative e le Farmacie ospedaliere per affrontare in unicum tutte le questioni riguardanti la farmacovigilanza, la farmacosorveglianza, ecc. Tutte attività - repetita iuvant - ampiamente presidiate dai Dirigenti Farmacisti del SSN.
Senza dire, poi, del fatto che l’emendamento prevede che, nonostante l’accesso alla direzione di tali strutture sia aperto a Farmacisti, Medici e Biologi, a dirigerle “sarebbe opportuno che fosse preferibilmente un medico”. Cioè, in buona sostanza, si dovrebbe prevedere un dispositivo legislativo che dovrebbe a priori definire qual è la figura, tra i partecipanti, alla quale affidare la responsabilità della UOC. Insomma una vera e propria macedonia multidisciplinare con percorsi di formazione universitaria alle spalle decisamente eterogenei, che non si capisce perché dovrebbe appropriarsi delle discipline storicamente affidate ai farmacisti.
Ora, come allora, la nostra associazione sindacale boccia totalmente questa proposta di emendamento definendola “inutile, paradossale, antieconomica e gravemente lesiva nei confronti della professione esercitata dai farmacisti ospedalieri e territoriali del SSN” sia per la palese discriminazione categoriale sia per la distorsiva collocazione normativa che rompe l’organicità della materia già governata.
Il nostro sindacato, però, intende porre in essere tutte le possibili azioni finalizzate ad impedire che questo provvedimento venga approvato e darà il giusto clamore alla vicenda fino a che non otterrà quanto atteso. Siamo, al contempo, convinti che la professione in tutte le sue emanazioni saprà reagire in modo sinergico contro questi reiterati tentativi di invasione dei nostri ambiti di competenza.
Roberta Di Turi
Segretario Generale Fassid Sinafo
Giangiuseppe Console
Presidente Nazionale Fassid Sinafo
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