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Mercoledì 25 NOVEMBRE 2020
Farmacisti. Enpaf approva Bilancio di previsione 2021: obiettivo un utile di 129 mln
Il presidente Croce: “Ci attendono mesi difficili ma credo che la nostra professione, nell’unità, riuscirà a consolidare ulteriormente il proprio ruolo insostituibile di presidio sanitario al servizio dei cittadini, in molti casi integrativo alle funzioni della medicina territoriale”.
Il Consiglio Nazionale della Fondazione Enpaf, nella seduta odierna, ha approvato all’unanimità il bilancio di previsione per l’anno 2021.
Il documento indica, per il prossimo anno, un utile di esercizio di oltre 129 milioni di euro, con entrate contributive stimate per un ammontare complessivo di circa 276 milioni di euro. Il saldo previdenziale, dato dalla differenza tra entrate contributive e uscite per prestazioni, si attesta, invece, a 107 milioni di euro.
I dati previsionali confermano le prospettive di rafforzamento della gestione previdenziale, come anche indicate nel bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2017.
Infine, le minori entrate riferite alla contribuzione soggettiva, pari a 3 milioni di euro, sono compensate dalla corrispondente previsione di entrata del contributo 0,5%, ex lege 205/2017, per oltre 4 milioni di euro.
Nel calcolo della remunerazione della gestione patrimoniale, pari a oltre 44 milioni di euro, sono state considerate unicamente le componenti positive, come cedole, dividendi e proventi da locazioni di immobili.
“In questo delicato momento storico – afferma il Presidente dell’Enpaf, Emilio Croce – con le misure assistenziali messe in campo dal Consiglio di amministrazione, abbiamo alleviato il bisogno di tutti i colleghi colpiti dal Covid-19 e continueremo a farlo fino al termine dell’emergenza epidemiologica. L’Ente, infatti, conferma la propria presenza attiva al fianco degli iscritti contagiati dal virus e, nella denegata ipotesi di decesso, dei loro eredi, a prescindere dalla condizione contributiva e reddituale.”
“Ci attendono mesi difficili - conclude Croce - ma credo che la nostra professione, nell’unità, riuscirà a consolidare ulteriormente il proprio ruolo insostituibile di presidio sanitario al servizio dei cittadini, in molti casi integrativo alle funzioni della medicina territoriale.”
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