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Venerdì 20 NOVEMBRE 2020
Sardegna. Governo impugna Riforma sanitaria: le norme sulle nomine dei vertici della sanità invadono la competenza statale  

Nel mirino del Consiglio dei ministri l’articolo 11 comma 2, l’articolo 13 comma 1, e l’articolo 47 comma 9 della legge sulla Riforma sanitaria. Le disposizioni contestate riguardano la nomina dei dg delle aziende sanitarie, gli elenchi regionali degli idonei alle cariche di vertice aziendali e la nomina dei commissari straordinari. Che nelle modalità previste nella legge regionale, secondo il Cdm, “invadono la competenza concorrente statale con riferimento ai principi fondamentali dettati nella materia della tutela della salute, di cui all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione”.

Il Consiglio dei ministri, in data odierna, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 24 dell’11 novembre 2020 relativa alla “Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore”.

Come anticipato dal nostro Quotidiano, l’Esecutivo aveva preannunciato alla Regione la contestazione degli articoli riguardanti l’istituzione degli elenchi regionali per gli idonei alle cariche di vertice aziendali, e l’articolo che non prevede il limite di età ai 65 anni per i commissari straordinari. Nello specifico si tratta dell’articolo 11, comma 2, dell’articolo 13, comma 1, e dell’articolo 47, comma 9, “riguardanti – riporta il Cdm -, rispettivamente, la nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie, gli elenchi regionali degli idonei alle cariche di vertice aziendali e la nomina dei commissari straordinari delle aziende sanitarie, in quanto invadono la competenza concorrente statale con riferimento ai principi fondamentali dettati nella materia della tutela della salute, di cui all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione”.
 
Elisabetta Caredda

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