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Lunedì 16 NOVEMBRE 2020
Infermieri. Incontro Fnopi-Cgil, Cisl e Uil: “Manovra sarà vero banco di prova per comprendere volontà Governo”
Le richieste: Stop alle carenze ormai croniche di infermieri ma con una seria programmazione che non aumenti la precarietà, ma consenta alle aziende pubbliche di garantire i servizi ai cittadini, anche in casi eccezionali come quello della pandemia. Retribuzioni che recuperino le differenze oggi esistenti a livello europeo e riconoscano il livello formativo, l’impegno e la professionalità degli infermieri.
Prossima legge di stabilità e situazione attuale, questi i temi al centro dell’incontro in videoconferenza, avvenuto venerdì 13 novembre, tra la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) e i sindacati di categoria delle Organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil.
“Stop alle carenze ormai croniche di infermieri – si legge in una nota - , ma con una seria programmazione che non aumenti la precarietà, ma consenta alle aziende pubbliche di garantire i servizi ai cittadini, anche in casi eccezionali come quello della pandemia. Retribuzioni che recuperino le differenze oggi esistenti a livello europeo e riconoscano il livello formativo, l’impegno e la professionalità degli infermieri. La competenza e la responsabilità peculiari che il sistema sanitario richiede agli infermieri deve trovare un adeguato riconoscimento sul piano giuridico ed economico”.
Nell’incontro si è approfondito il tema del grande riconoscimento che “è stato accordato dai cittadini agli infermieri nella prima ondata pandemica per quello che sono riusciti a garantire ben al di la dell’obbligo contrattuale, a cui non è seguito un conseguente riconoscimento con atti concreti e nemmeno con progetti da porre in essere”.
In particolare Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl hanno evidenziato “che allo stato attuale, per consentire un vero riconoscimento a tutti i professionisti che operano nella sanità, a partire dal personale infermieristico, mancano nella Legge di Stabilità le risorse necessarie per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro”.
Ordine e Sindacati hanno condiviso che “sarà la legge di stabilità il vero banco di prova per comprendere le reali volontà del Governo a voler tornare ad investire davvero sulla sanità e sui professionisti della sanità. Allo stato attuale le prime indiscrezioni uscite sulle cifre inserite in bilancio fanno esprimere un giudizio di inadeguatezza”.
In questa seconda ondata, “ancora più pesante della prima se si pensa che in un solo mese si è già a oltre 9mila infermieri contagiati su un totale di oltre 25mila da inizio pandemia e che in poco più di due mesi si registrano i decessi già di ulteriori 8 infermieri rispetto ai 40 persi da febbraio a giugno, il sistema ha bisogno ancora della competenza, responsabilità e partecipazione degli infermieri e di tutti i professionisti sanitari che operano nel sistema”.
“Quali strumenti – prosegue la nota - si devono attivare per avere garanzia di un riconoscimento concreto? Su questo si sono formulate differenti ipotesi e si è attivato un confronto che continuerà nei prossimi giorni”
“Uno dei temi più caldi e complessi – conclude il comunicato - resta quello della carenza di infermieri e di una programmazione realizzata con criteri in grado di cogliere le vere esigenze dei cittadini. Anche su questo si è concordato di cambiare pagina rispetto ai meccanismi emergenziali messi attualmente in campo: la pandemia ha drammaticamente messo in evidenza questo deficit e da questo punto di vista la presa di consapevolezza può dare l’opportunità di un reale cambiamento di prassi che va disegnato e sostanziato tra l’organo professionale degli infermieri, la FNOPI, e le organizzazioni sindacali che si occupano di contrattazione e tutela degli interessi dei professionisti sanitari”.
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