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Giovedì 12 NOVEMBRE 2020
Covid. L’emergenza mente in crisi il sistema, e la Pa di Trento sospende i punti nascita di Cavalese e Cles

“La necessaria riorganizzazione delle strutture ospedaliere rende necessario sospendere, a partire da sabato 14 novembre, l’attività dei punti nascita e dei reparti di ostetricia e ginecologia di Cavalese e Cles per recuperare spazi in cui trattare i nuovi casi Covid-19”, spiega una nota dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Che raccomanda alle donne in gravidanza di proseguire i controlli e le visite programmate. Al momento del parto, invece, dovranno rivolgersi ospedali di Trento e di Rovereto.

A causa del covid, da sabato, 14 novembre, sarà sospesa l’attività dei punti nascita di Cavalese e Cles. Lo comunica una nota dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari della PA di Trento spiegando che “lo stato attuale dell’emergenza e la necessaria riorganizzazione delle strutture ospedaliere trentine rende necessario sospendere, a partire da sabato 14 novembre, l’attività dei punti nascita e dei reparti di ostetricia e ginecologia degli ospedali di Cavalese e Cles per recuperare spazi in cui trattare i nuovi casi Covid-19”.

L’attività delle unità operative di ostetricia e ginecologia degli ospedali di Cavalese e di Cles è quindi momentaneamente sospesa e le donne, spiega la nota, “saranno accolte per il parto negli ospedali di Trento e di Rovereto".

L’Azienda raccomanda però alle donne di continuare a seguire con attenzione tutte le fase della gestazione. “In generale, durante la gravidanza i riferimenti per le gestanti rimangono sempre l’ostetrica dedicata – per le mamme inserite nel percorso nascita – e l’ostetrica del consultorio, che sapranno dare tutte le informazioni aggiornate per la gestione dei vari controlli durante la gravidanza e per l’accesso alle strutture ospedaliere in occasione del parto. È fondamentale che tutte le donne in gravidanza proseguano con i controlli e le visite programmate che saranno erogati in modo da garantire la sicurezza delle mamme e degli operatori. La richiesta è comunque quella di accedere al pronto soccorso o di chiamare il 112 solo in caso di reale emergenza”.

Infine un richiamo affinché tutte le donne in gravidanza “rispettino sempre le generali norme di prevenzione per il contrasto alla diffusione del virus: mantenere le distanze, indossare le mascherine e igienizzare frequentemente le mani”.

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