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Martedì 10 NOVEMBRE 2020
Covid. Omceo Trentino: “Servono interventi urgenti per scongiurare il collasso. Ecco le nostre proposte”
“I nostri timori sono suffragati dalla crescita dei casi positivi, dall’atteggiamento della gente e dalle difficoltà che i servizi assistenziali trovano sul territorio anche per un coordinamento che stenta a decollare”, spiega il presidente dell’Omceo, Marco Ioppi. Nel documento l’Omceo avanza quindi raccomandazioni per ottimizzare la comunicazione ai cittadini, ma anche sull’utilizzo più efficace dei test diagnostici. E poi proposte per l’assistenza territoriale e un appello per riportare l’attenzione ai bisogni di cura dei pazienti afflitti dalle altre patologie ordinarie. IL DOCUMENTO
Come a livello nazionale, anche a livello trentino i medici sono preoccupati per un possibile collasso del sistema ospedaliero e sanitario di fronte all’avanzare del Covid 19. "Il timore è suffragato dalla crescita dei casi positivi, che giorno dopo giorno si registrano in provincia, dal conseguente aumento dei posti letto negli ospedali ed in particolare nei reparti di terapia intensiva, dalle difficoltà che i servizi assistenziali trovano sul territorio anche per un coordinamento che stenta a decollare. Ma un altro motivo di preoccupazione è determinato anche dall’atteggiamento di una parte della popolazione, che forse non si rende conto della gravità della situazione e non risponde con il dovuto senso di responsabilità alle indicazioni formulate sia a livello politico che sanitario per combattere più efficacemente il Covid 19”, spiega in una nota l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Trento.
Tutto questo il Presidente dell’Omceo, Marco Ioppi, lo ha sintetizzato in una nota che riassume anche quello che l’Ordine avrebbe voluto illustrare al Presidente della Provincia, dott. Maurizio Fugatti, in un incontro già programmato il 4 novembre scorso ma poi scivolato a data da destinarsi a causa dello stato di salute del Presidente Fugatti, chiuso in casa per quarantena. All’incontro era prevista anche la presenza dell’Assessore Provinciale alla Sanità, dott.ssa Stefania Segnana, del Dirigente dell’Assessorato dott. Giancarlo Ruscitti e del dott. Gianpaolo Benettollo dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. “Occorre dire - commenta Ioppi - che questo incontro è particolarmente atteso dall’Ordine, posto – tra l’altro – che nella prima fase dell’epidemia l’Ordine aveva scritto nove lettere al presidente Fugatti, alle quali mai è stata data una risposta. Le lettere indicavano una serie di suggerimenti e proposte dell’Ordine per combattere l’epidemia”.
Ora in attesa che l’incontro del 4 novembre venga riprogrammato il Presidente Ioppi ha voluto sintetizzare il punto di vista dei medici ed alcune indicazioni operative. Lo fa in sei punti, che così si possono sintetizzare.
“Innanzitutto – scrive il dott. Ioppi – è necessario potenziare subito la medicina del territorio anche per evitare il collasso degli ospedali. In questo senso è necessario studiare ed adottare in tempi brevissimi un protocollo unico per la gestione domiciliare dei pazienti Covid 19 sull’esempio di quanto fatto da altre Asl, quale quella di Torino. Un protocollo che dia ai medici di base indicazioni e parametri precisi in modo da permettere loro di intervenire in loco evitando intasamenti sia ai pronto soccorsi sia negli ospedali. Parimenti vanno potenziate le unità speciali Usca (Unità speciali di continuità assistenziali). Oggi in Trentino sono 13 ma bisogna raddoppiarle costituendo nel contempo un valido coordinamento tra i professionisti”.
Altro aspetto riguarda i medici. “E’ urgente che periodicamente i medici – e più in generale tutto il personale ospedaliero – venga sottoposto a tamponi molecolari. Chi opera in prima fila è sempre sotto stress ed ha bisogno di sicurezza e serenità. Una pianificazione degli esami con tamponi può dare maggior tranquillità ai medici ed ai loro familiari. Per la popolazione è necessario aumentare in misura massiccia il ricorso ai tamponi, specie al comparire dei primi sintomi. E’ importante che si trovi un sistema per avere risposte rapide all’esito dei tamponi. Una persona che abbia i primi sintomi ha diritto ad avere accertamenti veloci e rapidi”.
In senso più ampio ed a fronte di una situazione che rischia di protrarsi per mesi "è necessario - secondo l’Omceo della Pa di Trento - una gestione più incisiva del personale, trovando modalità per reclutare nuovi medici e per garantire loro percorsi di formazione ed opportunità di crescita professionale di carriera. Non è da escludere, in questo senso, il richiamo volontario di medici in pensione ed il ricorso al personale medico militare”.
Secondo l’Ordine sarebbe anche opportuna "una comunicazione rivolta ai cittadini che eviti enfasi e proclami ma sia più attenta a fornire indicazioni utili per creare comportamenti responsabili da parte di tutti. In questo senso l’Ordine auspica che la comunità contribuisca con esempi concreti ad isolare qualche minoranza poco attenta ai rischi dei Covid 19”, spiega Oppi.
Infine “l’Ordine non può sottrarsi a segnalare il rischio che sta avanzando in tutto il paese ovvero che il Covid 19 porti a sottovalutare o a ritardare le cure per altre patologie. Anche se il momento è difficile ogni paziente ha il diritto di essere curato con tempestività e in piena completezza. Di qui l’invito ai livelli competenti a rafforzare e potenziare i servizi sanitari ed ospedalieri, anche con interventi di carattere straordinario ed eccezionale”.
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