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Lunedì 02 NOVEMBRE 2020
Covid. ATS convenziona l’hotel Mistral di Oristano per ospitare pazienti positivi

E’ la prima delle iniziative in fase di attuazione pensate per far fronte all’emergenza nel territorio oristanese. Temussi: “Oltre ciò, riconfigureremo i posti letto dell’ospedale di Ghilarza con 9/10 posti letto di terapia sub intensiva ed attiveremo un hot spot finalizzato all’esecuzione dei tamponi drive in”. Nieddu: “Sulla carenza del personale stiamo procedendo al reclutamento di medici in tutta l’Isola per potenziare servizi ed organici del territorio”.

Nella provincia di Oristano sono in fase di attuazione alcune iniziative strutturali volte a rispondere all’emergenza Covid-19. Sentito da Quotidiano Sanità, il Commissario straordinario dell’Ares Massimo Temussi spiega: “Venerdì scorso abbiamo avuto un incontro col prefetto di Oristano Gennaro Capo, il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, e la direttrice dell’Assl di Oristano, Valentina Marras, per discutere sulla riorganizzazione anche dell’assetto della sanità oristanese”.

“A tal proposito – prosegue il Commissario - proprio ieri mattina, il primo di novembre, abbiamo convenzionato l’hotel Mistral di Oristano come covid-hotel ed il prefetto ci ha dato una grossa mano per chiudere l’operazione. Ciò consentirà di deflazionare gli accessi nell’ospedale di Ghilarza e ci fa ben sperare per una corretta organizzazione almeno dell’emergenza, del territorio dell’oristanese. Oltre ciò, riconfigureremo i posti letto dell’ospedale di Ghilarza con 9/10 posti letto di terapia sub intensiva e siamo inoltre in fase di valutazione per la sede, che molto presumibilmente sarà vicina all’ospedale, dove attivare un hot spot finalizzato all’esecuzione dei tamponi “drive in”, in applicazione dell’accordo con l’esercito”.

“Il supporto del presidio di Ghilarza – ha detto l’Assessore alla Sanità Mario Nieddu in riferimento alle iniziative in atto - rafforzerà la capacità del nostro sistema sanitario di rispondere all’emergenza nell’area. L’apertura della struttura ricettiva permetterà di trovare sistemazione ai pazienti ormai in fase di guarigione, alleggerendo la pressione sugli ospedali. E con l’apertura dell’hot-spot per i test, saremo in grado di aumentare i controlli e rendere più veloce l’individuazione dei positivi. Sulla carenza del personale – ha concluso Nieddu -, altro problema che riguarda l’interno SSR, come anche dalle comunicazioni date di recente stiamo procedendo al reclutamento di medici in tutta l’Isola per potenziare i servizi e gli organici del territorio”.

Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale del 1° novembre sono stati registrati ben 399 nuovi casi, 218 rilevati attraverso attività di screening e 181 da sospetto diagnostico. Sette le vittime (234 in tutto): tre residenti nel nord Sardegna, una donna e due uomini rispettivamente di 65, 73 e 92 anni, tre della Città Metropolitana di Cagliari, due donne e un uomo di 54, 82 e 74 anni, e un uomo di 84 anni residente nella provincia del Sud Sardegna. Complessivamente si contano 9.830 casi di positività al Covid-19 accertati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza.

In totale sono stati eseguiti 270.574 tamponi con un incremento di 2.959 test. Sono invece 336 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (tredici in meno rispetto al dato di sabato 31 ottobre), mentre è di 43 (+4) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 5.999. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 3.152 (+53) pazienti guariti, più altri 66 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 9.830 casi positivi complessivamente accertati, 1.971 (+86) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 1.579 (+70) nel Sud Sardegna, 861 (+15) a Oristano, 1.252 (+41) a Nuoro, 4.167 (+187) a Sassari.

Elisabetta Caredda

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