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Venerdì 30 OTTOBRE 2020
Covid. De Luca proroga “zona rossa” di Arzano. In città oltre mille positivi

Arzano resterà zona rossa almeno fino al 4 novembre. È quanto prevede l’ordinanza firmata dal presidente campano alla luce dei dati sui contagi nell’area. Alla data del 29 ottobre il cittadini del Comune positivi al covid 19 erano 1016, “considerevolmente superiore a quello rilevato alla data di adozione dell’ordinanza n.82 (pari a circa 250)”. La percentuale dei casi positivi rispetto alla popolazione sottoposta a screening è pari al 28,4%. L’ORDINANZA

Il comune di Arzano, in provincia di Napoli, resta zona rossa fino al 4 novembre. È quanto dispone un’ordinanza, la n. 86, firmata oggi dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Si confermano, quindi, le misure restrittive entrate in vigore lo scorso 21 ottobre, tra cui il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte dei residenti, il divieto di accesso nel territorio comunale, la sospensione delle attività degli uffici pubblici, a eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Restano chiuse anche le attività commerciali, compreso il settore della ristorazione, tranne che per la consegna a domicilio.

Per i residenti resta vietato allontanarsi dalle proprie abitazioni se non per esigenze di approvvigionamento di beni e servizi di prima necessità, per motivi di salute o per lo svolgimento delle attività lavorative non sospese. L'ingresso e l'uscita dal territorio comunale è consentito per comprovati motivi di salute o di necessità urgenti e indifferibili.

La decisione di confermare la linea dura nei confronti del Comune nasce dalla lettura dei dati del ompetente Dipartimento della ASL Napoli 2 Nord. “Alla data del 29 ottobre 2020 - si legge sull’ordinanza -, il numero di contagi nella popolazione era pari a 1.016 unità (su circa 34.000 abitanti, ndr), considerevolmente superiore a quello rilevato alla data di adozione dell’ordinanza n.82 (pari a circa 250) e che la percentuale dei casi positivi rispetto alla popolazione sottoposta a screening è pari al 28,4%, con conseguente ulteriore aggravamento della situazione sanitaria sul territorio”.

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