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Venerdì 30 OTTOBRE 2020
Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Scontro tra i sindacati e Schael: “Ci ha insultati”. Il Dg smentisce
L’intersincale sanitaria abruzzese accusa il Direttore generale di avere usato parole offensive nei confronti degli operatori nel corso di una riunione sull’accordo per il bonus covid. Schale replica: “Ci sono stati sicuramente momenti di forte tensione con una sigla sindacale. Mai non mai usato parole offensive nei confronti del corpo professionale della nostra Asl”.
Scoppia il caso Asl Lanciano Vasto Chieti dopo che i sindacati hanno denunciato di essere stati offesi dal DG Thomas Schael nel corso di una riunione sull’accordo per il bonus covid. “Parole irriguardose, sin anche ingiuriose”, nei confronti “degli operatori sanitari che nel corso della pandemia Covid-19 si sono ammalati e talora sono stati ricoverati in terapia intensiva ed intubati”, è l’accusa dell’intersindacale sanitaria abruzzese..
Nel corso della riunione i rappresentanti sindacali lamentavano, fra l’altro, la carenza di dispositivi di protezione individuali (DPI) adeguati per assistere i pazienti ricoverati affetti da Covid-19, la tardiva redazione di protocolli a tutela della salute del personale e l’alto numero degli operatori contagiatisi. Accusa a cui il Dg avrebbe reagito usando, secondo quanto riportato i sindacati, parole offensive nei confronti dei rappresentanti sindacali. “A seguito di così gravi ed offensive affermazioni in risposta ad alcune OO.SS., pesantemente aggredite dal Direttore Generale con la dichiarazione del mancato riconoscimento del loro ruolo istituzionale, una buona parte delle OO.SS. presenti hanno abbandonato la riunione”.
Per l’intersindacale “un episodio gravissimo da stigmatizzare” sul quale si richiede “il pronto ed urgente intervento del Presidente della Giunta Marco Marsilio e dell’Assessore alla Salute Nicoletta Verì che devono, accertatene le motivazioni, prendere provvedimenti immediati. Un comportamento indegno per chi deve dirigere una Azienda Sanitaria che va punito con l’immediato licenziamento senza diritto a nessun compenso per anticipata risoluzione del contratto”, conclude l’intersindacale.
Sulla vicenda è intervenuto il Dg Schael per difendersi. “Mai usate parole offensive nei confronti del corpo professionale della nostra Asl. Ci sono stati sicuramente momenti di forte tensione con una sigla sindacale nel corso di un incontro convocato per l'attribuzione della premialità Covid-19 - aggiunge - durante il quale la Direzione aziendale, e la mia persona in particolare, siamo stati oggetto di un duro attacco, accusati di avere compiuto gravi misfatti durante la prima fase della pandemia. Sono stato indicato come il responsabile della morte di dodici anziani e delle infezioni contratte dal personale negli ospedali di Lanciano e Ortona. Affermazioni pesanti, alle quali ho replicato ricordando che la Direzione ha sempre garantito i presidi, mai mancati anche nei momenti più difficili, e difeso l'operato del personale pur essendo informata di comportamenti non proprio prudenti e ispirati a una certa superficialità mantenuti in diverse occasioni. Ma anche a fronte di errori e mancato rispetto delle procedure, puntualmente emanate, sono state sempre tenute in considerazione la situazione di emergenza e la buona fede dei singoli, come espresso anche in una serie di documenti ufficiali”.
“Il clima - spiega ancora Schael - si è fatto incandescente quando la stessa sigla sindacale ha innalzato ulteriormente il livello dello scontro accusando il Direttore generale di non avere garantito l'esecuzione del tampone a tutti gli operatori nella prima fase, quando la Asl aveva gestito l'emergenza attenendosi alle indicazioni del Governo e del Ministero che non erano sicuramente quelle di oggi. I toni sono stati alti, seppure per uno spazio brevissimo, molto acceso lo scambio tra il direttore generale e la sigla sindacale, ma lo scontro, anche nelle parole, è stato di tipo personale, lasciando fuori le categorie professionali, verso le quali non è mai venuto meno il rispetto”.
Per il Dg “c'è stato un attacco demagogico e strumentale rivolto a una Direzione che nella fase in assoluto più critica della pandemia non si è risparmiata per acquistare dispositivi di protezione in tutti i Paesi del mondo, garantendo costantemente a tutte le prime linee una protezione superiore rispetto agli standard imposti, al tempo, dall'Istituto Superiore di Sanità; abbiamo aggiornato procedure e formato il personale sul campo, riorganizzato le attività in corsa, sempre avendo ben presenti la garanzia di assistenza ai malati e la salvaguardia degli operatori. Tutti hanno lavorato con serietà e impegno, senza limiti di orario tutti i giorni allo stesso modo, e se tutto questo non viene apprezzato all'esterno deve, assolutamente, essere rispettato”.
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