quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Lunedì 26 OTTOBRE 2020
Molecular tumor board: come governare l’innovazione in oncologia
Gentile Direttore,
quasi il dieci per cento delle persone che soffrono per un cancro in fase avanzata (metastatica), presentano alterazioni genomiche riconosciute come biomarcatori, utili per la selezione di precisione del trattamento negli attuali standard di cura. Un ulteriore 27% è portatore di aberrazioni genomiche per le quali esistono prove cliniche convincenti a sostegno del loro uso come biomarcatori predittivi per la risposta al farmaco al di fuori dell’indicazione registrata. In altre parole, quasi quattro malati su dieci potrebbero trarre beneficio da un trattamento della malattia più mirato, in base alle proprie caratteristiche genetiche. È per questa ragione che le nuove indicazioni di trattamento molecolare e genomico sono studiate con sempre maggiore attenzione e tempestività.
Ma la reale innovatività della oncologia mutazionale (basata sul trattamento derivante dalla profilazione genomica indipendentemente dalla sede e dalla istologia del tumore), non sta tanto o solo nei nuovi farmaci oncologici “agnostici” o sui test di profilazione genomica, ma sulla capacità di definire e attuare una governance organizzativa dell’intero processo assistenziale, dal farmaco al PDTA. Le tecniche di profiling molecolare, come il sequenziamento di nuova generazione, producono una enorme quantità di dati. La loro analisi è particolarmente complessa, così che nell’ambito delle Reti Oncologiche Regionali si stanno attualmente sviluppando i cosiddetti Molecular tumor board (MTB), panel di esperti di varie discipline che sostengono i clinici nell’interpretazione dei profili molecolari dei pazienti. È una sfida impegnativa che richiede una riflessione attenta sull’implementazione ottimale di queste innovazioni.
Lo scopo dei molecular tumor board è in primo luogo identificare e discutere tutte le potenziali strategie terapeutiche, basate sulla profilazione genomica, per i pazienti che non rispondono alle terapie sistemiche standard di cura. È molto importante che le raccomandazioni che derivano da questi comitati siano frutto di un confronto multidisciplinare, che si soffermi su tutte le caratteristiche riguardanti il paziente (ad esempio, performance status, comorbilità).
Per questo motivo, l’evento del 26 ottobre 2020 che si è svolto in modalità online per discutere lo sviluppo e l’organizzazione dell’oncologia mutazionale in Italia ha assunto ulteriore valore per la presenza del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, e del direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, a conferma della rilevanza non soltanto clinica ma anche politica e sanitaria di questi strumenti di governo dell’innovazione. Tutte le società scientifiche di ambito oncologico (ACC – AIOM – PERIPLO e CIPOMO) sono state presenti nel corso del meeting, e che ha visto la partecipazione e la discussione dei principali Cancer Center italiani, impegnati nello sviluppo di MTB e di piattaforme genomiche per la Medicina di Precisione. A questo riguardo, un altro aspetto qualificante emerso durante il meeting (ripreso dalla rivista ESMO Open) è stato il ruolo dei molecular tumor board nell’attivare studi e procedure di ricerca derivanti da casi stimolanti o paradigmatici derivanti dalla profilazione genomica.
Durante l’evento è stato presentato e discusso il documento di consenso sulla organizzazione e lo sviluppo della oncologia mutazionale in Italia: Documento approvato oltre che dalle Società Scientifiche anche dalle Associazioni dei Cittadini e dei pazienti.
Nello Martini
Presidente Fondazione ReS
© RIPRODUZIONE RISERVATA