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Lunedì 26 OTTOBRE 2020
Federfarma chiede chiarimenti alla Regione sui vaccini antinfluenzali: “Ci hanno promesso 30mila dosi ma ne servono almeno 75mila”
Il presidente di Federfarma Veneto, Andrea Bellon, spiega che la Regione avrebbe proposto alle farmacie di distribuire 30mila dosi di vaccino, da ripartire su circa 1500 farmacie territoriali. “Quantitativo che francamente ci metterebbe a disagio visto che le richieste si aggirano, per ogni farmacia, a 150 vaccini”. Oltre alla garanzia di maggiori forniture, Bellon chiede chiarezza anche sulle fasce a cui garantire prioritariamente la somministrazione, “dal momento che i vaccini sono contingentati”. Attese risposte nelle prossime settimane.
Sul numero dei vaccini antinfluenzali non è ancora chiaro quante saranno le dosi disponibili nelle farmacie. Ormai il tempo stringe ed i farmacisti temono che nell’anno dove c’è più richiesta rischiano di non essere distribuiti, o se verranno distribuiti il numero delle dosi sarà minimo. “Le farmacie sono a servizio dei cittadini nella dispensazione del farmaco e garanzia della salute. L’attuale indisponibilità dei vaccini, per il nostro canale, rappresenterebbe un grande disagio”
C’è ancora molta incertezza su quelli che saranno i numeri dei vaccini antinfluenzali disponibili nelle farmacie. Con la pandemia in atto, il vaccino contro l’influenza è diventato un passo importante perché aiuta a sbarazzare dal campo molti dubbi in caso di contagio da Covid 19, considerato che i sintomi sono simili a quelli influenzali. L’unico problema è che, quest’anno, la domanda dei vaccini è aumentata di molto e chi li produce ha difficoltà a coprire il fabbisogno.
Recentemente c’è stato un incontro fra la Regione del Veneto e le associazioni sindacali delle farmacie per cercare di stabilire un quantitativo congruo di dosi vaccinali da consegnare alle farmacie e che sia almeno vicino alle dosi del 2019.
“La Regione Veneto ci avrebbe proposto – spiega il presidente di Federfarma Veneto, Andrea Bellon – di distribuire alle farmacie un quantitativo di 30mila dosi di vaccino, che ripartite su circa millecinquecento farmacie corrispondono, mediamente, ad una ventina di dosi cadauna. Quantitativo che francamente ci metterebbe a disagio visto che le richieste da parte dei nostri clienti si aggirano, grossomodo, per ogni farmacia, a centocinquanta vaccini. Venti dosi corrisponderebbero a poco più del 10% del nostro fabbisogno”.
Ecco la proposta di Federfarma Veneto. Se gli esperti prevedono che l’influenza stagionale, che solitamente ha il suo picco tra la seconda metà di dicembre e la fine di febbraio, quest’anno possa slittare in avanti grazie alle precauzioni anti-contagio come l’uso della mascherina e distanziamento sociale, calcolando due settimane per la piena risposta immunitaria dal momento della vaccinazione, seppure in tempi stretti, sarebbe soddisfacente avere dosi di vaccini per dicembre
“Abbiamo proposto all’assessore alla salute Manuela Lanzarin – illustra Bellon – di rendere disponibili entro inizio dicembre almeno una cinquantina di dosi a farmacia. E poi sarebbe da chiarire, a chi li diamo, quale priorità dobbiamo usare dal momento che i vaccini sono contingentati? Domande a cui noi professionisti del farmaco dobbiamo dare delle risposte. Le farmacie sono a servizio dei cittadini nella dispensazione del farmaco e garanzia della salute. L’attuale indisponibilità dei vaccini, per il nostro canale, rappresenterebbe un grande disagio”.
La Regione del Veneto si riserva nelle prossime settimane di fornire i numeri esatti dei vaccini dispensati per le categorie a rischio; la differenza sarà messa nella disponibilità di chiunque.
Endrius Salvalaggio
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