quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 22 OTTOBRE 2020
Decine di migliaia di firme raccolte da Consulcesi Club per chiudere il contenzioso tra lo Stato ed i medici specialisti
Sostegno pieno degli apicali della sanità italiana per la battaglia dei medici discriminati. Il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella: "Con la petizione abbiamo dato voce a decine di migliaia di medici. Abbiamo più volte sollecitato la politica a trovare una soluzione, il Recovery Fund rappresenta un’occasione che non può essere sprecata".
Decine di migliaia di firme arrivate su Change.org, e sulla piattaforma di Consulcesi Club. Obiettivo: chiedere a Governo e Istituzioni di chiudere un contenzioso che dura da tanti anni, il mancato riconoscimento economico agli specializzandi degli anni 78-2006. La battaglia dei medici specialisti sta diventando la battaglia di tutti i medici e non solo: favorevoli alla soluzione di un accordo transattivo tanti vertici Fnomceo e presidenti degli Ordini tra i quali Roberto Monaco, Segretario Generale Fnomceo e Presidente Omceo Siena; Filippo Anelli, Presidente Fnomceo; Silvestro Scotti Presidente Omceo Napoli i rappresentanti delle principali istituzioni sanitarie e politiche ma anche comuni cittadini stanno sostenendo con firme e appelli pubblici la petizione lanciata su Change.org. L’obiettivo è chiudere una volta per tutte una profonda ingiustizia.
A cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 lo Stato italiano ha violato le direttive Ue in materia, non ha infatti corrisposto agli specializzandi dell’epoca il corretto trattamento economico, previdenziale e assicurativo segnando una profonda disparità con i loro colleghi che operavano negli altri Paesi membri.
La petizione è stata lanciata da Consulcesi. "Insieme alle iniziative legali – spiega il Presidente di Consulcesi Massimo Tortorella – abbiamo più volte sollecitato la politica a trovare una soluzione attraverso una transazione. Abbiamo trovato sostegno bipartisan in diverse Legislature, compresa l’attuale, ed in Parlamento ci sono altri due Ddl per l’accordo transattivo. Negli anni scorsi al sostegno ideologico erano però sempre mancate le coperture economiche per chiudere la questione. Stavolta – aggiunge Tortorella –il Recovery Fund rappresenta un’occasione che non può essere sprecata".
"L’Italia avrà a disposizione nel prossimo triennio 209 miliardi di euro di cui 80 circa a fondo perduto e una grossa fetta di queste risorse saranno proprio destinate alla sanità. Dunque, finalmente non solo ci saranno le risorse economiche per risolvere i problemi endemici del Ssn (rinnovare le strutture, introdurre maggiore tecnologia nelle attività, potenziare le cure domiciliari), ma anche per risolvere questioni annose come quella dei medici specialisti a cui potranno essere destinate tutte quelle somme che il Recovery fund permetterà di svincolare. In tal senso – prosegue Tortorella – è fondamentale che il messaggio arrivi forte e chiaro ai decisori politici: ogni firma, che si aggiungerà alle migliaia già raccolte, sarà un grazie ai nostri medici eroi e al contempo un fondamentale passo verso la fine di questa ingiustizia".
Per comprendere a fondo come i medici specialisti 78-2006 hanno vissuto e continuano a vivere il mancato riconoscimento del loro diritto si può leggere i tanti commenti sotto la petizione o quelli di sostegno dei cittadini dai canali social, dove si evidenzia quanto, ieri come oggi, quei medici sempre in prima linea a tutela della nostra salute e della nostra vita, anche a costo della loro come avvenuto per via del Covid, si richiedano sacrifici e si ritrovano anche vittime di denunce spesso pretestuose e vili aggressioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA