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Martedì 20 OTTOBRE 2020
Covid. Magi (Sumai): “Non abbandoniamo i cronici, rafforziamo l’offerta del territorio”
Gli specialisti ambulatoriali interni sono pronti a prenderli in carico. Sono milioni e spesso gravi. “La cronicità non aspetta, non c’è solo il covid”, evidenzia il segretario del Sumai. “Non commettiamo lo stesso errore fatto nei mesi scorsi quando con gli ospedali sotto stress, i Mmg oberati e gli ambulatori territoriali chiusi, i cronici sono stati abbandonati. Ora conosciamo meglio il virus e abbiamo maggiori risorse. Il ministro Speranza ci ascolti”.
ìIl covid continua a dettare l’agenda politico, sanitaria ed economica del nostro Paese e non solo. Ma mentre l’Esecutivo pone in essere misure orientate al contenimento di questa pandemia e le reti ospedaliere dei Servizi sanitari regionali cominciano ad organizzarsi per garantire la disponibilità dei posti letto per l’emergenza, si riaffaccia la problematica legata ai pazienti non covid. Infatti, gli ospedali che non possono assicurare il doppio percorso Covid-non Covid “chiudono ai pazienti che non presentano sintomi SARS CoV-2 a discapito dei cronici che potranno recarsi negli ospedali solo per controlli gravi e urgenti”. A lanciare l’allarme e chiede interventi immediati per non lasciare queste persone senza assistenza è il segretario nazionale del Sumai Assoprof, Antonio Magi.
“La medicina generale da mesi è sotto pressione. Oberata di lavoro per far fronte alle migliaia di richieste che arrivano per fare principalmente tamponi e ora anche i vaccini antinfluenzali. In questo quadro dunque, dove Ospedali e Mmg sono impegnati a contrastare con ogni sforzo possibile la pandemia, non vorremmo che i cronici passassero in secondo piano e quindi venissero dimenticati. Questo errore lo abbiamo già commesso nei mesi scorsi quando, tra maggio e giugno, abbiamo improvvisamente ‘scoperto’ che lo stop delle visite specialistiche aveva comportato un’esplosione delle liste d’attesa già fuori controllo. La curva dei decessi, drammaticamente aumentata, ci conferma questo dato. In più c’è un altro elemento da considerare: se da un lato i pazienti sono passati in secondo piano, dall’altro loro stessi, impauriti da possibili contagi, hanno scelto di non recarsi negli ospedali nonostante gli ambulatori territoriali fossero chiusi o a regime ridotto”.
Per Magi bisogna, quindi, intervenire per “non commettere nuovamente questo sbaglio” e “rafforzare l’offerta sanitaria specialistica del territorio. Ora conosciamo meglio il virus e abbiamo maggiori risorse da destinare alla sanità”.
Alla luce di queste considerazioni la proposta del Sumai Assoprof è di “attivare e potenziare concretamente la specialistica ambulatoriale sul territorio per supplire alle eventuali carenze che inevitabilmente subiranno i cronici”.
“Durante il lockdown le visite specialistiche ambulatoriali prenotate e saltate sono state circa 14 milioni. Mentre intorno ai 12 milioni sono stati gli esami di diagnostica per immagini non effettuati”, illustra Magi. “Per smaltire questo accumulo servirebbero circa sei mesi, considerando che nel frattempo l’attività ambulatoriale è ripresa allungando ancor di più le liste già fuori controllo prima del Covid. In termini temporali stiamo parlando di circa 300mila ore settimanali in più. Torniamo dunque a chiedere al ministro della Salute, Roberto Speranza, un aumento delle ore settimanali per gli specialisti ambulatoriali facendole definitivamente passare dalle 20 attuali alle 38 previste dal vigente Accordo collettivo nazionale che prevede anche le visite domiciliari, indispensabili durante il periodo Covid e particolarmente apprezzate dai pazienti cronici”.
“Siamo molto preoccupati - conclude il segretario del Sumai -. Stiamo parlando di milioni di persone, spesso anziane e per questo ancora più fragili, che soffrono di patologie anche gravi che non possiamo certo abbandonare. Dobbiamo continuare a garantirgli l’assistenza. Non ripetiamo gli stessi errori commessi nella prima fase quando eravamo tutti distratti dal Covid, allora totalmente sconosciuto, non dimentichiamoci di queste persone che hanno bisogno di noi e di tutte le nostre cure. Gli specialisti ambulatoriali del SUMAI Assoprof sono pronti. Ora tocca alla politica”.
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