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Giovedì 15 OTTOBRE 2020
Covid. A Vanzaghello (Milano) solo il 3,5% della popolazione positiva agli anticorpi
L’indagine epidemiologica del DIBIC L.Sacco dell’Università di Milano, che ha coinvolto su base volontaria oltre duemila cittadini, evidenzia come Vanzaghello, comune situato al confine nord occidentale della Città metropolitana di Milano, sia stato solo in piccola parte toccata dalla prima grande ondata di Covid-19. A luglio nessuno dei 161 tamponi attuati è risultato positivo, “il che fa pensare che l’infezione fosse diventata molto rara o addirittura fosse ormai quasi assente”.
Nella Lombardia martoriata dal covid tra marzo e luglio 2020, c’è stato anche qualche territorio che non è stato travolto dall’onda pandemica. Da un’indagine del DIBIC L.Sacco dell’Università di Milano che ha coinvolto su base volontaria oltre duemila cittadini risulta che nella prima grande ondata della Covid-19 in Vanzaghello, un comune situato al confine nord occidentale della Città metropolitana di Milano, risulta infatti che fino a luglio l’infezione solo il 3,5% della popolazione locale aveva sviluppato gli anticorpi, quindi era entrata in contatto con il virus.
“A luglio - dichiara il Professor Massimo Galli, che ha coordinato lo studioGalli - nessuno dei 161 tamponi attuati è inoltre risultato positivo, il che fa pensare che l’infezione fosse diventata molto rara o addirittura fosse ormai quasi assente”.
L’indagine sulla diffusione del SARS-CoV-2 nel Comune di Vanzaghello, offerta gratuitamente alla popolazione e attuata dal 2 al 19 luglio scorsi, ha visto l’adesione, su base volontaria, di 2.152 cittadini (pari al 41% del totale degli abitanti).
Positive al test rapido per IgG anti SARS-CoV-2 sono risultate in tutto 75 persone. “Si può quindi affermare che da marzo a luglio ad entrare a contatto con il virus sia stato il 3,5% dei residenti testati a Vanzaghello”, spiega una nota che illustra i dati in sintesi.
Tra coloro che sono risultati positivi agli anticorpi, il 53,3 % non ha segnalato nei mesi precedenti l’esecuzione del test alcun sintomo attribuibile a COVID-19, “a confermare che le persone che contraggono l’infezione e la superano senza manifestare alcun sintomo – i cosiddetti asintomatici- sono una parte molto importante del totale degli infettati” evidenzia la nota.
La ricerca del virus mediante analisi molecolare, attuata nel secreto naso-faringeo ottenuto mediante tampone in tutti i 75 positivi per IgG e in un campione di 96 persone scelte casualmente, non ha riscontrato alcuna positività. “Si può quindi affermare – ha dichiarato Galli - che l’ondata iniziale dell’epidemia abbia colpito quest’area della Lombardia assai meno di altre, ma soprattutto che dopo il lockdown la circolazione di SARS-CoV- 2 fosse assai limitata o assente. Tocca quindi fare ogni sforzo per preservare la popolazione locale da altri eventuali attacchi del virus in questo nuovo difficile momento”.
I dati di Vanzaghello verranno analizzati e confrontati quelli raccolti negli altri comuni lombardi coinvolti nel progetto del DIBIC L.Sacco, che hanno visto il riscontro di prevalenze – cioè di percentuali di cittadini che hanno superato l’infezione - assai diverse da luogo a luogo, dal 23% di positivi agli anticorpi di Castiglione d’Adda, nel Lodigiano, al 17% di Suisio in provincia di Bergamo, fino al 5% di un comune, Carpiano, situato nell’estremo opposto della Città Metropolitana di Milano rispetto a Vanzaghello.
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