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Martedì 13 OTTOBRE 2020
L'insostenibile leggerezza dell'informazione sanitaria
Gentile Direttore,
nella diffusione di notizie che riguardano la nostra salute molti "esperti" vantano conoscenze innovative ed esclusive affermando la propria indipendenza da un non meglio identificato "potere" o dalla "scienza ufficiale”. Tuttavia, non possedendo una organizzazione che li renda capaci di portare avanti questa campagna di disinformazione da soli, si rivolgono ad altri "pseudo-esperti" che in seguito a fantomatiche scoperte hanno ricette miracolose per risolvere ogni problema di salute!
Ed ecco "cure miracolose" per ogni malattia a base di vitamina C o alghe marine, diete per vivere cent'anni, o la contrapposizione dei "vaccini dannosi" alla “sicura e gratuita” cura col plasma (confondendo una strategia preventiva con una cura salvavita tutt’altro che gratuita e sicura).
Questi pseudo esperti giocano un ruolo molto pericoloso nella diffusione di false notizie: personaggi narcisisti, individualisti e spesso corrotti, hanno bisogno di una cassa di risonanza per avere il loro momento di notorietà. In questa guerra, dove la disinformazione e la confusione trionfano, non ci sono vincitori ma solo vinti compreso coloro che, pur essendo (almeno spero) la maggioranza, notano queste dinamiche ma non fanno nulla per combatterle.
La cassa di risonanza fornita dai nuovi mass media (Internet, YouTube, Social Networks, "giornalini" online o catene di Sant'Antonio via w.app) ha una forza enorme soprattutto tra chi non ha le conoscenze necessarie per distinguere le informazioni utili da pericolose bufale. Come se non bastasse anche molti personaggi pubblici contribuiscono a creare confusione: il presidente Trump che ha sempre glorificato il plasma iperimmune come cura miracolosa contro il covid19 quando si è ammalato non si è fatto curare con il tanto osannato plasma ma con un cocktail di anticorpi monoclonali! Facile fare i populisti con il (cu..!) virus degli altri.
Occorrerebbe, quindi, da parte di noi tutti, un controllo ragionato, responsabile e consapevole su quello che viene diffuso, condiviso o scritto.
In assenza di ciò una marea di fake news o di notizie non basate su dati clinici evidenti creerà ulteriore confusione per appagare il vuoto interiore dell’utente medio sempre alla morbosa ricerca della notizia sensazionalistica.
Il virus della disinformazione e dell'ignoranza è altamente infettivo e può contagiare chiunque e questo, in tempi di COVID19, non possiamo permettercelo!
Costantino Ciaravolo
Comunicazione URP Asl Salerno
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