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Lunedì 14 MAGGIO 2012
Ticket. Dirindin: “Se troppo alti distruggono l’universalità del Ssn”

È questo il parere di Nerina Dirindin, espresso in un convegno a Rimini dove si discuteva di come conciliare etica ed economia in sanità. Bianco (Fnomceo): “Per garantire la sostenibilità del sistema occorre ridare forza alle finalità”.

La sanità tra cura ed economia. Questo il titolo di un convegno che si è svolto a Rimini sabato scorso, organizzato dalla Scuola di Etica Medica diretta da Massimo Montesi.

Una sfida interessante, quella di guardare ai problemi attualissimi della sostenibilità economica del servizio sanitario in chiave etica, come ha spiegato aprendo i lavori Maurizio Grossi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Rimini.

D’altra parte, nell’ultima stesura del Codice di Deontologia Medica è stato inserito un articolo che ricorda come il medico debba agire tenendo conto anche di un uso appropriato delle risorse, e il Codice, come ha ricordato il presidente della Fnomceo Amedeo Bianco, “è una sorta di mediatore culturale tra società, medicina e medici”. “Con le risorse che abbiamo – ha detto ancora Bianco – possiamo riuscire a far reggere il sistema, ma solo se la cultura delle organizzazioni si orienta nuovamente verso le finalità e quindi dà spazio alla responsabilità dei professionisti”. Viceversa, secondo il presidente Fnomceo “la cultura aziendalista non sa leggere la complessità del mondo sanitario” e in questo modo rischia di produrre davvero sprechi.

E Nerina Dirindin, economista esperta di sanità, concorda con la necessità di valorizzare l’obiettivo, riportando il termine “economia” al suo valore più nobile di scienza sociale volta ad indicare come poter offrire il massimo ai cittadini usando le risorse disponibili. Dirindin ha ricordato come il Ssn italiano sia per un verso meno costoso di quello degli altri Paesi europei e per l’altro sia il settore della Pubblica Amministrazione meglio governato attraverso obiettivi, tetti di spesa e strumenti come i Lea che non hanno corrispettivi in nessun altro segmento dei servizi pubblici, consentendo alla sanità italiana di essere ai primi posti sotto il profilo dei risultati, come mostrano tutti gli studi internazionali comparativi. “Risparmiare è un’esigenza etica – ha detto ancora l’economista – ma occorre farlo dove è possibile”. Molta cautela anche nell’uso della compartecipazione dei cittadini alla spesa: “Il ticket – ha spiegato Dirindin – non può avere un ruolo rilevante nel finanziamento del Ssn, altrimenti si mette in discussione la sua natura essenziale, l’universalismo”.

Ma perché questo ritorno ai principi etici essenziali sia efficace, occorre che ne siano consapevoli e coinvolti anche i cittadini, verso i quali i professionisti devono sviluppare una migliore comunicazione, come ha ricordato Ketty Vaccaro, responsabile del settore welfare del Censis, presentando i dati di alcune indagini sul tema e ricordando come la differenza di informazioni sia tra le cause più importanti della disequità nell’accesso ai servizi sanitari.

Oltre ai tre relatori, alla tavola rotonda che è seguita hanno partecipato anche Marcello Tonini, direttore generale dell’Azienda Usl di Rimini, e Maria Corti, rappresentante della realtà del volontariato nel Comitato Consuntivo Misto della stessa Azienda.
 

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