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Giovedì 10 MAGGIO 2012
Liberalizzazioni. Tar Calabria. Sì a vendita in parafarmacia dei farmaci con ricetta a carico del cittadino

I giudici hanno rimesso la questione alla Corte Costituzionale. Scioscia (Federazione Parafarmacie): “Questa pronuncia, insieme a quella del Tar di Milano ora al vaglio della Corte di giustizia Europea, rappresentano un punto di svolta decisivo”. Ecco l'ordinanza del Tar di Reggio Calabria.

Dopo il Tar di Milano, arriva un’altra ordinanza a sostenere che non ci sono ostacoli alla vendita dei farmaci di fascia C con ricetta nelle parafarmacie. Si tratta del Tar di Reggio Calabria, secondo il quale le parafarmacie avrebbero tutte le carte in regola per dispensare tutti i farmaci emessi su ricetta bianca e quindi a completo carico del cittadino.

Secondo i giudici del Tar di Reggio Calabria, infatti, "la compressione dell’esercizio dell’attività economica delle c.d. parafarmacie ed un regime differente rispetto a quello delle farmacie c.d. tradizionali non si giustificano sotto il profilo della tutela della salute". Perché "se da un lato è innegabile il carattere particolare dei medicinali, che si distinguono dalle altre merci per gli effetti terapeutici cui sono preordinati, altrettanto innegabile è che la disciplina positiva in materia di parafarmacie risulta idonea a garantire il contemperamento tra la vendita di farmaci, quale espressione di esercizio di un’attività economica, e la tutela della salute".

Questo considerato anche il fatto che "sussiste un controllo a monte in ordine all’idoneità del farmaco allo scopo terapeutico di cui si fa carico il medico". Secondo il Tar è quindi "del tutto indifferente che la vendita sia effettuata presso una farmacia 'tradizionale' ovvero una c.d. parafarmacia, perché il concreto dispensatore del prodotto, sia nell’uno come nell’altro caso, è sempre un farmacista abilitato all’esercizio della professione e regolarmente iscritto all’Albo".
 
In particolare, nel caso di farmaci su ricetta bianca, "la compressione dell’esercizio dell’attività economica - secondo i giudici del Tar di Reggio Calabria - non si giustifica neppure sotto il profilo del controllo della spesa pubblica. I farmaci di cui si discute sono infatti a totale carico del cliente, non gravando dunque sulle finanze pubbliche". Pertanto "non si ravvisano elementi che possano giustificare un’esclusiva riservata alle farmacie nella vendita di tali medicinali”.

“Questa pronuncia – ha commentato il presidente della Federazione delle Parafarmacie, Giuseppe Scioscia -, insieme a quella del Tar di Milano ora al vaglio della Corte di giustizia Europea , rappresentano un punto di svolta decisivo per le nostre sorti. È bello sentire pronunciati da un tribunale che se il legislatore ha ritenuto che i farmacisti delle parafarmacie possono, in piena autonomia, vendere i farmaci che non necessitano di ricetta medica, non si vedono le ragioni per cui gli stessi soggetti non possano vendere i farmaci di fascia C”.

 

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