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Giovedì 10 MAGGIO 2012
Specializzandi '82-91. Due nuove sentenze. Stato condannato a pagare 57 mln
Due sentenze in una settmana condannano lo Stato a risarcire gli specializzandi che negli anni dal 1982 al 1991 non hanno ricevuto la dovuta remunerazione prevista dalla direttiva Ue. La prima sentenza riguarda 32 mln riconosciuti ad 730 medici, la seconda 25 mln a favore di altri 700 medici.
La Corte di Appello di Roma, con la sentenza n. 2286/2012 del 30 aprile, ha condannato la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero della Salute, il Ministero dell’istruzione e della Ricerca e il Ministero dell’Economia e delle Finanze a pagare circa 25 milioni a favore di oltre 700 medici per la mancata attuazione nei loro confronti delle Direttive Comunitarie che prevedevano il diritto a ricevere un’adeguata remunerazione per la frequenza del corso di specializzazione negli anni dal 1982 al 1991. Questa cifra si va a sommare ai 32 milioni riconosciuti solo una settimana fa ad altri 730 camici bianchi dal Tribunale di Roma con la sentenza n. 8427/2012. In totale, quindi, lo Stato italiano sarà costretto a versare 57 milioni di euro.
A darne notizia è Consulcesi, associazione che offre assistenza legale ai medici, spiegando che inoltre, con questa decisione, la Corte di Appello di Roma per la prima volta liquida in favore dei medici una somma così alta, che lo Stato italiano sarà obbligato a pagare, essendo la sentenza immediatamente esecutiva.
La questione è nota: le norme comunitarie prevedono che a partire dal 1983 i medici iscritti a un corso di specializzazione debbano ricevere un’adeguata remunerazione sotto forma di borsa di studio e veder riconosciuto il loro titolo in tutti i paesi CEE. Lo Stato italiano, invece, in grandissimo ritardo sui termini previsti, ha recepito la direttiva solo dieci anni dopo. La conseguenza è stata l’esclusione dai diritti sanciti di tutti quei medici che hanno frequentato i corsi di specializzazione dal 1982 al 1991.
“Entrambe le decisioni – afferma la nota del Consulcesi - nascono a seguito dell'azione legale promossa da Consulcesi, associazione che rappresenta oltre 30 mila medici provenienti da tutta Italia, e che da anni sostiene i diritti e le rivendicazioni di studenti e professionisti dell'area medico-sanitaria e che con queste ultime vittorie supera la cifra straordinaria di 207 milioni di euro di rimborsi già riconosciuti”.
“Tutti i Tribunali si stanno adeguando alle ragioni che sostenevamo da sempre”, commenta il presidente Massimo Tortorella. “Ricordo che i medici aventi diritto al rimborso sono ancora 120.000 per un costo potenziale per lo Stato di 12 miliardi di euro”.
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