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Lunedì 07 SETTEMBRE 2020
Batterio killer a Verona. Minacce e insulti ai medici, Anaao presenta esposto. Insorge anche il Nursing Up
Il sindacato dei medici derigenti prende posizione contro gli insulti e le minacce comparse sui social nei confronti dei medici della terapia intensiva dove sono deceduti 4 bambini a causa del batterio killer probabilmente annidato in un rubinetto: “Condanniamo la gogna mediatica e i processi sommari intentati in modo indiscriminato contro i colleghi”. Interviene anche il sindacato degli infermieri: “Non entriamo nel merito delle indagini ma non possiamo tollerare le minacce di morte”.
Insulti, intimidazioni e minacce, anche di morte, comparse sui social nei confronti del personale sanitario del reparto dell’Azienda ospedaliera di Verona dove, tra il 2018 e il 2020, sono morti 4 bambini a causa del Citrobacter che potrebbe essersi annidato nel rubinetto dell’acqua del reparto di terapia intensiva pediatrica e neonatale. Un crescendo clima di odio che ha portato il Segretario Aziendale dell’Anaao Assmed, Flavio Guerrazzi e il Vice Segretario Regionale Andrea Rossi, ha presentare un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona.
“Con il deposito dell’esposto, Anaao Assomed vuole denunciare la gravità degli insulti, delle intimidazioni e delle minacce, anche di morte, nei confronti dei medici della terapia intensiva pediatrica e neonatale comparse sul social network in questi giorni, aggravate da un’attività di volantinaggio non autorizzato all’interno dell’Azienda Ospedaliera, ritenendoli gravemente lesivi per la professione medica e per tutti i medici che vi operano”, spiega il sindacato.
Non si tratta di non considerare la gravità della vicenda. Ma l’Anaao “condanna fermamente la gogna mediatica e i processi sommari intentati in modo indiscriminato contro i Colleghi della Pediatria di Verona nell’ultima settimana, ritenendo che ogni decisione spetti alla Magistratura che sta procedendo con tutti gli accertamenti necessari”. Per il sindacato, “il clima venutosi a creare, oltre ad essere inaccettabile, mina la serenità dei medici dell’Azienda Ospedaliera Integrata Universitaria di Verona che hanno sempre dimostrato grande spirito di abnegazione al lavoro e ai propri doveri istituzionali”.
Sulla stessa linea il sindacato degli infermieri Nursing Up. Anche in questo caso Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato, non intende sminuire la gravida del caso, “sul quale la magistratura deve far luce al più presto”. Ma se “come soggetto che rappresenta i diritti e i doveri della categoria infermieristica, ci sentiamo in dovere, da un lato di appoggiare in pieno i provvedimenti messi in atto dalla Procura per chiarire le pesanti responsabilità che aleggiano su episodi che hanno distrutto per sempre la vita di intere famiglie”, nello stesso tempo “dobbiamo stigmatizzare il clima di violenza inaudita che da alcuni giorni ha invaso il web contro gli operatori sanitari dell’ospedale veronese, tra cui anche infermieri e non solo medici. Non entriamo nel merito delle indagini, avendo piena fiducia nell’operato della magistratura, ma non possiamo tollerare le minacce di morte nei confronti dei colleghi, degli operatori sanitari tutti”.
Per De Palma “questo clima da ‘caccia alle streghe’ non porterà da nessuna parte. Risulta soprattutto lesivo per l’immagine di tanti infermieri che ogni giorno si battono per salvare vite umane. Ci risulta che le intimidazioni in queste ore non stiano perseguitando solo i medici ma anche gli infermieri della terapia intensiva pediatrica e neonatale che al momento sono assolutamente estranei ai fatti”.
“Non siamo solo operatori sanitari - prosegue il presidente Nuring Up -, siamo uomini, siamo genitori, padri e madri. Viviamo ogni giorno in prima persona il dolore dei pazienti e dei loro parenti, ma la negligenza di pochi, che ripeto dovranno pagare per gli errori imperdonabili commessi, non sia l’occasione per macchiare un’intera categoria che non merita quanto di scabroso e irripetibile stiamo leggendo negli ultimi giorni sui social network.
Non si cada in “pericolose confusioni” e non si depauperi, con accuse infondate, l'encomiabile lavoro svolto dagli infermieri italiani, che ogni giorno si battono ai vari livelli del nostro SSN con professionalità e competenza per salvare vite umane”, conclude De Palma.
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