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Lunedì 27 LUGLIO 2020
Sanità privata. Cgil, Cisl, Uil Lazio sollecitano la firma definitiva del Contratto
A oltre 1 mese dalla firma della preintesa, i sindacati chiedono di portare a compimento l’iter del nuovo contratto, atteso da 14 anni. “Fino all’ultimo registriamo la resistenza delle parti datoriali, che non vogliono ancora assumersi la responsabilità del rinnovo. Chiediamo l’applicazione di tutti gli istituti previsti e dell’applicazione dei nuovi livelli economici, per restituire dignità e salari adeguati a tutti gli operatori sanitari del comparto”, dichiarano Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio.
Dopo la sottoscrizione a giugno della preintesa sul nuovo CCNL sanità privata, arrivata dopo la lunga e difficile mobilitazione di lavoratori e lavoratrici, 25 mila nel Lazio, Cgil Cisl e Uil nazionali sono in attesa della convocazione per la sottoscrizione definitiva del contratto, atteso da 14 anni. E anche nel Lazio l’attesa è forte e si sollecita la conclusione definitiva dell’iter.
“Il rinnovo ha sancito un primo importante passo per il riequilibrio di diritti, salari e tutele di chi svolge professioni sanitarie e eroga servizi essenziali ai cittadini al pari dei loro colleghi del pubblico. Mentre stenta a partire il rinnovo del CCNL RSA Aiop, per cui si prospetta un percorso altrettanto difficile, sul CCNL sanità privata i lavoratori e le lavoratrici hanno espresso il loro giudizio durante la fase di consultazione. Si è quindi in attesa della convocazione per la firma definitiva e la conseguente applicazione di tutti gli istituti previsti e dell’applicazione dei nuovi livelli economici, per restituire dignità e salari adeguati a tutti gli operatori sanitari del comparto”, dichiarano in una nota Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, Segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio.
“Fino all’ultimo registriamo la resistenza delle parti datoriali, che non hanno voluto e non vogliono ancora assumersi la responsabilità del rinnovo contrattuale. Un brutto segno verso i loro dipendenti, che hanno garantito nell’ordinario come nell’emergenza il funzionamento delle strutture sanitarie, in condizioni di lavoro ovviamente più rischiose anche per la loro stessa salute durante l’epidemia. Un impegno costante al servizio della salute delle persone, che ora li vede ancora sotto ricatto di imprenditori che mettono il profitto di fronte al servizio pubblico che erogano in accreditamento”, proseguono i segretari generali.
“In queste ore con la Regione Lazio è stato sottoscritto un protocollo fondamentale per la tutela contrattuale e salariale dei lavoratori, sui quali si è subito tentato di scaricare, con cambi di contratto o procedure di licenziamento, le conseguenze dei controlli sugli accreditamenti, che in alcuni casi proprio a seguito delle verifiche sulla gestione interna dell’emergenza Covid sono stati revocati. Il bacino di salvaguardia, di cui già dalla prossima settimana sarà definita l’attuazione, consentirà la tutela occupazionale e la ricollocazione dei lavoratori a seguito di revoche e nuovi accreditamenti. Un punto fermo per il maggiore controllo e la maggiore efficacia del controllo pubblico nei servizi alla salute erogati da soggetti privati”, aggiungono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini.
“Era chiaro che saremmo andati incontro a ulteriori stop, ma i lavoratori e le lavoratrici non ci stanno: in tutta Italia riparte la mobilitazione, con flash mob, presidi e sit-in per sollecitare la sottoscrizione del nuovo CCNL. Nel Lazio, regione in cui la mobilitazione è stata forte e determinante per il superamento dei tanti ostacoli alla trattativa, anni durante i quali i lavoratori non hanno mai mancato di riempire le piazze, d alle strutture alla Regione, dal Ministero della Salute alle sedi delle parti datoriali, il 29 luglio, dalle 9.00 alle 12.00, sotto la sede Aiop Lazio a Roma, in Via Lucrezio Caro 63, è previsto un flash mob di protesta. Vogliamo una data certa per la sigla del contratto: per le migliaia di lavoratrici e lavoratori che operano in queste strutture l’ulteriore attesa è insostenibile”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl regionali.
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