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Giovedì 25 GIUGNO 2020
Emergenza territoriale. Sis 118: “La Simeu sbaglia, sì alla riforma e avanti con il Disegno di legge”

Il presidente onorario del Sis 118 Fedele Clemente critica la stroncatura del disegno di legge fatta da Simeu e invita ad andare avanti con la riforma. “Quella del dr. Manca evidenzia una battaglia di retroguardia, anacronistica e abbondantemente superata dai fatti.”

“Arriva, improvvisa, e con grande stupore, la lettera del Presidente nazionale “pro tempore” della SIMEU, dr. Salvatore Manca, pubblicata sulla stampa, che critica apertamente, addirittura intimando (?!?!) il ritiro, del DDL incardinato ieri in Senato relativo alla riforma legislativa del Sistema 118 italiano”. È quanto afferma in una nota il presidente onorario del Sis 118 Fedele Clemente che critica il dissenso della Simeu sul ddl per la riforma dell’emergenza territoriale presentato al Senato dal M5S.
 
“Premesso – sottolinea Clemente -  che la lettera non contiene elementi concreti che possano motivare questa assurda posizione, ma fa solo riferimento ad una presunta “frammentazione” e “dicotomia” tra il personale del Pronto Soccorso e (in chiave così inappropriata ed estremamente riduttiva) dei Mezzi di Soccorso (?), emerge ora pubblicamente che la SIMEU ha a cuore la soppressione del Sistema di Emergenza Territoriale 118 (SET-118), quale espressione istituzionale dedicata di Medicina del Territorio, per incardinarlo nel Pronto Soccorso”.
 
“Cosa significa “frammentazione” e “dicotomia”? – si chiede Clemente - . Frammentazione rispetto a cosa, da chi e perché? Come, dunque, si interpreta l’emergenza sanitaria secondo Manca? Quale prerogativa ad appannaggio esclusivo e addirittura di proprietà del Pronto Soccorso? Si chiede, piuttosto, Manca come mai in una rilevantissima percentuale di Pronto Soccorso le ambulanze del SET 118 devono restare a lungo, interminabili ore, bloccate, paralizzate in file indiana, in estenuante attesa con i pazienti acuti a bordo, anche instabili, senza poterli consegnare, determinando prolungata inoperatività e quindi drastica interruzione di pubblico servizio degli equipaggi del 118? Perché si fa di tutto per affossare l’extraospedaliero, invece di contribuire a valorizzarlo nell’interesse del cittadino/paziente ed a vantaggio dell’economia e della funzionalità sanitaria in generale? Quali sono i veri motivi che inducono la SIMEU, attraverso il suo Presidente, a criticare, in modo così scomposto, un DDL che invece migliora, potenzia e sviluppa, a misura reale delle documentabili necessità e – particolarmente - con costi nettamente ridotti rispetto ad altri modelli,  il SET 118 del Paese, un DDL che dà maggiore dignità ed autorevolezza al SET-118, al suo personale, a tutte le sue componenti operative, quali medici, infermieri ed autisti-soccorritori, ed in particolare al complesso delle attività sanitarie specifiche svolte?”.
 
“Quella del dr. Manca – attacca Clemente - evidenzia una battaglia di retroguardia, anacronistica e abbondantemente superata dai fatti. L’emergenza sanitaria, nella sua componente territoriale, è specificamente stabilita, a livello legislativo, dai LEA ed è ben diversa dall’emergenza sanitaria intraospedaliera, cui invece appartiene il Pronto Soccorso. Di fatto, la quasi totalità dei SET-118 italiani ha piena autonomia di gestione, mentre sono pochissimi i casi in cui il Pronto Soccorso ne ha ingerenza, tra l’altro parziale, con prassi assolutamente non affatto previste, se non proprio contrarie, rispetto a quanto stabilito, peraltro con estrema chiarezza, dalla legge”.
 
“È evidente – rimarca - a chiunque che l’emergenza sanitaria extraospedaliera, giustamente prevista a parte dal legislatore, ha logiche ed organizzazioni del tutto differenti da quella ospedaliera. Ha una dimensione sovra ospedaliera (più ospedali presenti nella stessa area servita), con competenza al minimo provinciale; ha un assetto organizzativo peculiare, atto a rispondere in modo pertinente alle esigenze del territorio; ha organici composti da centinaia di unità di personale specificamente assegnato, tra medici, infermieri ed autisti-soccorritori; si raffronta quotidianamente con gli enti non sanitari impegnati sul territorio facendo parte delle unità di crisi quale funzione normata di coordinamento della funzione 2 (Funzione Sanità) in caso di maxiemergenze; opera secondo dinamiche, protocolli, procedure peculiari ed in contesto sincronizzato tempo dipendente assolutamente unico; usa mezzi e presidi specifici per il contesto gestionale extraospedaliero. E poi, cosa ne sa, il dr. Manca, degli interventi in ambiente ostile, dei rischi legati all’utilizzo di mezzi di trasporto, delle rincorse nei campi ai pazienti in delirio psichiatrico, dei soccorsi effettuati in strada, sdraiati per terra ad estrarre pazienti incarcerati in auto ribaltate, scendendo lungo ripide scarpate, in condizioni ostili, circondati da gente che urla, inveisce ed aggredisce, in presenza di nebbia, pioggia, neve, vento, buio ed altre avversità?”.
 
“Questa davvero inattesa, spiacevole e marchiana mancanza di riguardo verso il Sistema 118 – incalza Clemente -, tale da pensare, così ingenuamente, di poterlo ridimensionare ed impedirne lo sviluppo a vantaggio del Pronto Soccorso, ha dell’offensivo per i suoi lavoratori e senz’altro mostra di trascurare le esigenze del cittadino. Il SET-118, si ribadisce “apertis verbis” al dr. Manca, non è un terreno di conquista per nessuna altra categoria, ancor più se a discapito di quella che vi appartiene e che ha il diritto sacrosanto di affermare le proprie prerogative. Sarebbe bene, all’esatto contrario, che la SIMEU, se proprio intendesse svolgere, peraltro in modo così maldestro, attività sindacale sotto la veste di società scientifica (cui invece il Ministero della Salute impone agli atti ben altri e completamente differenti contesti di azione), si interessasse piuttosto delle problematiche interne ai Pronto Soccorso, che versano in pieno evidente collasso involutivo, note a tutti i cittadini, subìte in prima persona dai cittadini e lamentate – “in primis” dagli stessi loro operatori”.
 
“Sento quindi il dovere – conclude -, deciso e convinto, di dire GRAZIE alla Senatrice Castellone, a nome mio (pensionato e quindi cittadino/utente) e di tutta la cittadinanza nazionale, perché chiediamo solo di essere ben assistiti, a partire dal “momento più drammatico e clinicamente peggiore della nostra vita”, salvaguardando le strutture e le attività sanitarie indispensabili specificamente preposte”. 

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