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Giovedì 18 GIUGNO 2020
Parafarmacie. Le valutazioni delle associazioni di categoria sul rinnovo dei vertici di Federfarma

Il recente rinnovo dei vertici del sindacato dei titolari di farmacia ha suscitato una serie di reazioni contrastanti nel mondo della parafarmacia con tre diverse rese di posizione da parte delle organizzazioni più rappresentative della categoria. Ecco cosa hanno Devito del Mnlf, Gullotta della Fnpi e Viti di Unaftisp

Il recente rinnovo dei vertici di Federfarma è stato colto dalle associazioni delle parafarmacie come occasione di rilancio di alcune storiche istanze della categoria.
 
Per il Presidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, Vincenzo Devito, che interviene anche a nome della Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie, nel programma del presidente confermato di Federfarma Marco Cossolo per i prossimi tre anni, “traspaiono in maniera chiara sentimenti poco rassicuranti per l'intera categoria, sentimenti che continuano nelle politiche di divisione che Federfarma sta perseguendo ormai da anni e che non sono cessate nemmeno durante l'emergenza pandemica”.
 
“Invece di riflettere sui propri fallimenti degli ultimi tre anni, sulle figuracce fatte anche durante la pandemia (vedi questione mascherine-Arcuri) - continua Devito - si rilancia ponendo sotto ricatto per il rinnovo del contratto i propri dipendenti e minacciando migliaia di posti di lavoro attraverso l'intento di chiudere le parafarmacie”. 
 
Per Davide Giuseppe Gullotta, Presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, “nonostante le parafarmacie esistano ormai da oltre 12 anni, e siano riconosciute unanimemente come un presidio importante della salute sul territorio Italiano, per alcuni colleghi titolari di Farmacia l'essere titolare di parafarmacia o lavorarci è inteso e sentito quasi come una colpa”.
 
“Questo assurdo concetto – prosegue Gullotta - ci viene ripresentato dalle ultime elezioni di Federfarma dove abbiamo visto come nel programma del rieletto presidente di Federfarma, Marco Cossolo, vi è sempre come punto programmatico l'eliminazione dei farmaci sop/otc dalle parafarmacie con l'eliminazione della presenza del farmacista”.
 
“Troviamo sinceramente assurdo ed inspiegabile questo atteggiamento da parte del sindacato dei titolari, troviamo assurdo che di fronte ai tanti problemi delle farmacie e dei suoi titolari lo sguardo dei dirigenti di Federfarma sia ancora rivolto verso le parafarmacie ed i colleghi che vi lavorano”, aggiunge Gullotta.
 
Sul tema interviene anche il presidente Unaftisp Daniele Viti, che sottolinea come le elezioni dei neo Presidenti di Federfarma e Sunifar abbiano “riportato a galla il tema delle Parafarmacie, che durante l’emergenza Covid era passato in secondo piano. Federfarma azzarda persino delle proposte, che più o meno condivisibili, sono comunque un segnale di reazione e di consapevolezza rispetto al problema”.

“Rispetto a queste posizioni – dice Viti - è necessario un confronto immediato e da farsi in tempi rapidi, anche facendo ripartire, laddove possa essere lo strumento idoneo, il tavolo congiunto della Fofi”.
 
“La nostra posizione non cambia e la sintetizziamo per punti”, sottolinea Viti, che li sintetizza così:
• Soluzione di un’emergenza sindacale causata dalla mancata conclusione di un percorso politico avviato nel 2007 che ha portato una crisi incontrovertibile che coinvolge ancora oggi i titolari di sola Parafarmacia
 
• No a concorsi strutturati sul vecchio concept (Monti). Si ad una graduatoria mobile studiata e pensata sul modello dei medici di medicina generale
 
• Presenza del farmacista in tutte quelle sedi dove è richiesto il supporto del professionista (F.sta di Corsia, F.sta prescrittore etc …), sedi che andrebbero a creare nuovi sbocchi anche per i farmacisti di domani.
 
• Istituzione immediata di limiti nelle partecipazioni di quote da parte di società, multinazionali o di soggetti non Farmacisti. La professione è una missione, non un mercato dove speculare sulla salute dei cittadini.
 
• Limitare il numero di Farmacie facenti capo a società o a Farmacisti già titolari, per aprire a più clleghi la possibilità di accesso alla professione.
 
• Stop ai nuovi codici univoci, per evitare che cooleghi, illusi da false prospettive, diventino preda di GDO e catene.

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