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Giovedì 28 MAGGIO 2020
Asl Roma 2. Lavoratori in stato di agitazione per taglio orario di lavoro. Cgil Cisl e Uil: “Atto illegittimo. Sarà mobilitazione”
I sindacati scrivono alla direzione generale della Asl Roma 2 e lanciano la mobilitazione, dopo che l’azienda ha imposto il taglio automatico di 10 minuti sull’orario svolto dopo le 6 ore a tutto il personale turnista h24. Ciò determina un incremento orario da 36 ore settimanali come da contratto a 37. Con un incremento annuo di una settimana in più di lavoro non retribuito. "Lavoratori meritano riconoscimento e ricevono vessazioni, bonus Covid a meno del 15%".
“La decurtazione unilaterale dell’orario di lavoro per il personale turnista è illegittimo e inutilmente vessatorio nei confronti di lavoratori che si sono spesi e sacrificati oltre ogni limite per la salute di tutti”.
Aldo Capobianchi (Fp Cgil Rieti Roma Eva), Sandro De Paolis (Cisl Fp Lazio) e Stefano Ciofani (Uil Fpl Roma e Lazio), scrivono alla direzione generale della Asl Roma 2 e lanciano la mobilitazione, dopo che l’azienda, senza alcun confronto e in spregio alle norme di legge e di contratto, ha imposto il taglio automatico di 10 minuti sull’orario svolto dopo le 6 ore a tutto il personale turnista h24 (vedi il provvedimento). Ciò determina un incremento orario da 36 ore settimanali come da contratto a 37. Con un incremento annuo di una settimana in più di lavoro non retribuito.
“Un atto inaccettabile visto che l’orario di lavoro è materia riservata alla contrattazione, ma soprattutto visto che andrà a danno di operatori come gli addetti ai sevizi di emergenza-urgenza, gli addetti ai reparti degenza e gli addetti ai servizi sanitari che meritano riconoscimenti e non certo vessazioni”, spiegano i sindacalisti. “Così si mette a rischio la continuità assistenziale, perdipiù in un momento di massima allerta per la pandemia ancora in corso”.
“Questa è solo l’ultima di una serie di azioni scorrette e unilaterali che contestiamo con forza all’Asl Roma 2”, proseguono Capobianchi, De Paolis e Ciofani. “A partire dalla disapplicazione degli accordi sulle indennità di terapia intensiva e sala operatoria, dove oltre alla sospensione dei pagamenti l’azienda sta addirittura chiedendo indietro ai lavoratori le somme giustamente guadagnate negli ultimi 5 anni”.
E poi c’è la questione dei cosiddetti bonus Covid al personale sanitario, dove – spiegano i sindacalisti - “L'azienda ha deciso in solitudine non aprendo il confronto, senza ascoltare le richieste di sindacati e Rsu, trasmettendo alla Regione gli elenchi senza alcuna considerazione per ciò che è accaduto e sta accadendo nelle strutture sanitarie della Roma 2: turni, carichi di lavoro, esposizione al rischio, positività ai tamponi. Con il bel risultato che il premio per una prova collettiva straordinaria come il contrasto all’emergenza coronavirus, non andrà neanche al 15% del personale”.
“Noi non accettiamo che i dipendenti della Asl Roma 2, dopo essere stati pubblicamente elogiati e chiamati eroi, invece di essere gratificati per il loro sacrificio professionale e umano, vengano mortificati da atteggiamenti ingiusti e irriconoscenti che ne calpestano la dignità”, concludono Capobianchi, De Paolis e Ciofani. “Per questo abbiamo indetto lo stato di agitazione del personale e siamo pronti a mettere in campo ogni iniziativa per tutelari i lavoratori e la qualità dei servizi”.
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