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Martedì 12 MAGGIO 2020
Confronto tra Speranza e Regioni sulle prossime mosse della Fase 2. Sul tavolo screening, obbligo vaccino antinfluenzale e Agenas
Dopo la richiesta della scorsa settimana si è tenuta oggi una video conferenza tra il Ministro della Salute e gli assessori alla Sanità. Chieste indicazioni e criteri più precisi su uso tamponi e test sierologici. Su commissariamento Agenas Speranza invece ha tirato dritto. Allo studio ipotesi di rendere obbligaorio il vaccino contro l’influenza.
Dai tamponi ai test sierologici, fino alla questione Agenas passando per le vaccinazioni antinfluenzali e la fase 2 post 18 maggio. Sono solo alcuni dei temi che oggi sono stati al centro di un incontro in video conferenza tra gli assessori alla Sanità delle Regioni, che lo avevano chiesto la scorsa settimana, e il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Primo tema sul tavolo, che ha occupato gran parte dell’incontro è stato quello relativo ai tamponi e ai test sierologici. Il Ministro, secondo quanto si apprende, ha richiamato la recente circolare del 9 maggio con cui è stato ribadito che i test sierologici sono importanti per l’indagine epidemiologica ma non possono sostituire il tampone per la diagnosi del Covid.
Gli assessori hanno però richiamato l’attenzione sul fatto che tamponi e test sierologici possono essere gestiti in maniera integrata, con i sierologici utili a fare una prima scrematura in modo da poter fare tamponi in modo più mirato.
Ma dalle Regioni è arrivata anche la richiesta di individuare criteri di assegnazione di tamponi, test e reagenti agli Enti locali in modo anche da evitare la ‘corsa’ a chi fa più tamponi anche perché come hanno rimarcato alcuni assessori “le condizioni non sono le stesse in tutti i territori”. E in questo senso è stato chiesto anche di individuare dei criteri di appropriatezza per evitare un uso non ottimale.
Questo perché, come ha anche ricordato Speranza, i tamponi e soprattutto i reagenti vanno usati con criterio dato che scarseggiano in tutto il mondo e per questo il Ministro ha evidenziato come sia già partita una ‘Richiesta d’offerta’ nazionale da parte del commissario Arcuri e che eventualmente potrà essere allargata anche a livello internazionale.
Inoltre, sulla questione è giunta anche la richiesta al Ministero di mettere in campo un provvedimento per imporre la quarantena a chi risultasse positivo al test sierologico in attesa del risultato del tampone. Emersa poi anche l’esigenza di smorzare le iniziative che stanno mettendo in campo molti sindaci di far effettuare test sierologici di massa a carico delle casse pubbliche.
Altro tema affrontato quello della campagna di vaccinazione influenzale. La stragrande maggioranza degli assessori ha proposto di rendere, in via straordinaria, il vaccino contro l’influenza obbligatorio per alcune fasce di età (ad esempio bambini e over 60) e per alcune categoria come (immunodepressi, personale sanitario, forze dell’ordine e chi sta lavorando in prima linea durante l’emergenza). L’obiettivo sarebbe quello di essere in grado in autunno di identificare meglio eventuali casi di Covid dato che la sintomatologia ad un primo impatto può essere simile all’influenza.
Alcune Regioni (vedi Umbria), più che l’obbligo hanno proposto una forte raccomandazione e anche i tecnici del Ministero, forse timorosi anche dei possibili risvolti politici legati all’introduzione degli obblighi vaccinali, hanno convenuto.
Questione calda poi quella relativa al commissariamento di Agenas, deciso con il Dl Liquidità lo scorso 9 aprile ma di fatto mai attuato per i mugugni regionali. Oggi (Campania in testa) è stato infatti ribadito come la scelta di commissariare l’Agenzia, che ha i conti a posto, fosse immotivata e si sarebbe invece potuto nominare un Dg pro tempore.
Speranza però ha fatto muro e ha ribadito che “siamo di fronte ad una norma dello Stato che va attuata con sollecitudine”. Il Ministro ha ricordato di aver proposto il nome di Domenico Mantoan e ha ribadito di “aver intenzione di andare avanti”. Ora si dovrà attendere probabilmente la prossima Conferenza Stato-Regioni (forse già la prossima settimana) per vedere se le Regioni rinvieranno di nuovo il loro parere alla nomina o daranno il via a Mantoan.
Si è affrontato poi anche il tema delle riaperture dopo il 18 maggio. Speranza ha ribadito la linea di dare autonomia alle Regioni nelle decisioni di riaprire le attività ancora chiuse ma ha chiesto rigore nell’applicazione delle linee guida soprattutto su ristorazione, servizi alle persone e balneazione. Sempre sul tema il Ministro ha ribadito come sia fondamentale che le Regioni comunichino i dati per il monitoraggio in modo puntuale così da poter aver un quadro chiaro di ciò che accade sui territori ed eventualmente adottare le contromisure.
Sulla questione poi gli assessori hanno chiesto di allargare la cabina di regia sul monitoraggio ma il Ministro ha chiarito che preferisce una struttura snella anche perché in fin dei conti sono le Regioni a dover inviare i dati. L’idea è quella che forse le Regioni potranno aggiungere un altro componente rispetto a quello che hanno ora.
Infine si è discusso anche di come remunerare e con quali tariffe i privati che hanno messo a disposizione le strutture per affrontare l’emergenza (le Regioni hanno il timore di possibili interventi futuri della Corte dei conti ndr.). Ma sul punto una soluzione celere non sembra dietro l’angolo.
Luciano Fassari
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