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Mercoledì 08 APRILE 2020
Coronavirus. Accordo con Cgil, Cisl e Uil per premio economico a operatori sanità. Ma gli altri sindacati insorgono

L'accordo con la Regione prevederebbe un premio economico di 45, 25 e 20 euro per ogni turno lavorato dal 17 marzo al 30 aprile, con una graduazione legata al reparto o servizio nel quale si lavora e non alla figura professionale. Ma le altre sigle sindacali contestano il mancato coinvolgimento e la poca evidenza data al tema della sicurezza. Inoltre “i compensi economici sono erogati una tantum e in misura inadeguata, e non si comprende da dove la Regione troverà i soldi”, osserva la Fials.

Sale la tensione tra i sindacati della sanità in Toscana. E non solo per l’emergenza legata al coronavirus, ma anche per l’attenzione dedicata dalla Regione alla Cgil, Cisl e Uil con l’accordo siglato il 3 aprile scorso che vedrebbe la Regione mettere in campo una cifra complessiva pari a 38 milioni di euro per premiare gli operatori sanitari. "L'incentivo sarà rispettivamente di 45, 25 e 20 euro per ogni turno lavorato dal 17 marzo al 30 aprile, con una graduazione legata al reparto o servizio nel quale si lavora e non alla figura professionale”, spiega la Cgil in una nota evidenziano che i beneficiari saranno medici, infermieri, Oss, tecnici sanitari e addetti al front office, ma nella platea saranno compresi anche i lavoratori interinali ed i precari in genere “purché, ovviamente, impegnati all’assistenza”.

La Cgil annuncia inoltre che la Regione “si è impegnata a contrattare coi sindacati, con lo stesso metodo, un incentivo economico per i lavoratori della sanità privata e degli appalti. Regione e sindacati infine hanno concordato di aggiornare l'accordo oltre la scadenza, per individuare i possibili sviluppi”.
 
Buona notizie, dunque? Non per Nursind, Fials, Nursing Up, Fsi, Cobas PI Sanità e Usb, che contestano alla Regione il mancato coinvolgimento di tutte le sigle sindacali e chiedono al presidente Enrico Rossi “l’apertura di una contrattazione (…) senza pregiudizio e alcuna esclusione”.
 
“Il Governatore  Rossi - spiega la Fials in una nota entrando nello specifico - affida arbitrariamente il monopolio esclusivo della rappresentanza dei lavoratori della sanità a Cgil, Cisl e Uil e discrimina le altre componenti sindacali - che vantano peraltro un numero rilevante di associati nelle USL, Aziende e Enti della Regione - sottoscrivendo un accordo di basso profilo. Non viene posto al centro il tema della sicurezza e i compensi economici sono erogati una tantum e in misura  inadeguata per compensare la quantità e la qualità del lavoro svolto”.
 
Secondo la Fials, inoltre, “non si comprende da dove la Regione tragga i soldi per finanziare questo accordo. Se ricorresse a risorse proprie dovrebbe portare in Consiglio  Regionale una proposta di variazione del bilancio regionale. L'utilizzo dei fondi contrattuali non è possibile non essendo demandato alla Regione la possibilità di incidere sul loro utilizzo. E l'utilizzo di risorse provenienti dal crowfunding, come scritto nell'accordo - conclude la Fials -, rappresenta un indebito utilizzo di risorse che i cittadini hanno affidato alla Regione per potenziare in dotazioni di strumentari moderni la rete ospedaliera toscana non certo per elargirli ai pur lodevoli dipendenti della Sanità impegnati nella lotta contro la sindrome del Covid19”.

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