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Giovedì 02 APRILE 2020
Coronavirus e autismo. Le indicazioni dell’Iss per prevenire il disagio legato all’epidemia
In un dettagliato Rapporto le informazioni e i suggerimenti, messi a punto da un gruppo multidisciplinare di esperti, per le persone nello spettro autistico, i loro familiari e i loro prestatori d’assistenza professionale. Obiettivo offrire tutti gli strumenti possibili per mantenersi in condizione di sicurezza e proteggere al meglio la propria salute. Il RAPPORTO
Mantenere il ritmo sonno-veglia, partecipare ai lavori domestici, organizzare la giornata attraverso un calendario, essere aiutate ad esprimere i propri sentimenti attraverso attività di scrittura, film o giochi.
Sono queste alcune delle indicazioni per le persone con autismo e le loro famiglie che arrivano dall’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo che si celebra oggi. All’autismo, l’Iss ha voluto dedicare uno dei rapporti Covid-19 proprio perché le persone nello spettro autistico possono maggiormente accusare lo stress dovuto all’applicazione delle misure di contenimento e all’eventuale isolamento domiciliare o ospedalizzazione in caso di contagio.
Il documento, contiene informazioni estremamente dettagliate rivolte alle famiglie e agli operatori. Messo a punto con un gruppo multidisciplinare di esperti, in collaborazione con la Società Scientifica Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza (Sinpia), la Società Italiana di Psichiatria (Sip), la Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (Siep) e la Società Italiana per i disturbi del neurosviluppo (Sidin), offre indicazioni per prevenire il disagio e per un appropriato sostegno, nei differenti contesti, delle persone nello spettro autistico e i loro familiari.
È importante suggeriscono gli esperti mantenere, quando possibile, gli interventi dei professionisti che li hanno in carico anche da remoto, attraverso video chiamate o telefonate. E in caso di isolamento domiciliare è necessaria la collaborazione in un familiare caregiver fornito di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, che gestisca le condizioni di salute, le consuete attività quotidiane e aiuti a prevenire la comparsa di emergenze comportamentali.
Se invece è necessaria l’ospedalizzazione, le persone nello spettro autistico devono essere indirizzate verso strutture ospedaliere in cui siano stati precedentemente attivati percorsi di accoglienza specifici per le persone con disabilità e autismo (percorso DAMA).
Nelle strutture residenziali andrebbero sviluppate procedure per ridurre al minimo il rischio di infezione da Covid-19 e protocolli per rispondere alle persone che possono aver contratto l’infezione. È inoltre indicata la designazione di un referente per la prevenzione e il controllo delle infezioni legate all’assistenza per Covid-19 che garantisca informazioni aggiornate sia agli operatori che agli utenti sulla corretta igiene e sull’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale.
“Questo rapporto – ha spiegati Maria Luisa Scattoni, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Autismo dell’Iss – ha considerato tutti i fattori di vulnerabilità delle persone nello spettro autistico: la difficoltà di comunicazione, la frequente coesistenza di disabilità intellettiva, l’estremo disagio ai cambiamenti di routine e contesti ambientali e l’alto rischio di sviluppare un disturbo psichiatrico. Pertanto, il distress legato alla pandemia Covid-19 e alle misure che sono state decise per contenerla possono favorire l’incremento di condotte stereotipate, oppositività e condotte aggressive verso sé stessi, oggetti e altre persone e lo sviluppo di comorbilità psichiatriche. Inoltre alcune persone nello spettro autistico possono non essere in grado di garantire la gestione dei rischi personali e sociali durante l’epidemia Covid-19”.
Vediamo alcune delle indicazioni pratiche contenute nel Rapporto, considerando che la necessità di aderire alle routine rappresenta uno degli specifici fattori di vulnerabilità per le persone nello spettro autistico. dove possibile, è appropriato mantenere lo svolgimento delle routine stabilite e strutturarne di nuove.
Tra le routine da mantenere sono incluse:
Ritmo sonno/veglia e le routine che l’accompagnano: il mantenimento della salute fisica è fondamentale per tutti i membri della famiglia e garantire un sonno adeguato è un contributo importante. I disturbi del sonno sono più comuni nelle persone nello spettro autistico, quindi è appropriato prestare attenzione affinché vengano mantenute le abitudini di sonno e di veglia.
Lavori domestici/competenze quotidiane: partecipare ai lavori domestici strutturati e alle routine quotidiane può essere utile per sostenere le persone nello spettro autistico in condizioni di stress.
Ridefinire un’organizzazione della giornata può essere particolarmente d’aiuto, poiché attraverso ritmi prevedibili e possibilmente condivisi permette di recuperare sicurezza, equilibrio e una maggiore sensazione di controllo.
Per alcune persone nello spettro autistico potrebbe esser appropriato l’utilizzo di un programma visivo per facilitare la partecipazione alle attività a casa e per ridurre l’ansia (alcune persone nello spettro autistico beneficiano di interventi come ad es. un calendario sul frigorifero).
L’uso di questi supporti visivi potrebbe essere esteso alle attività dell’intera giornata. Il formato e la lunghezza del programma possono variare in base alle esigenze individuali.
Può essere utile delimitare uno spazio di lavoro e associarlo a una lista di cose da fare. Le persone nello spettro autistico possono avere difficoltà a generalizzare le strategie e le competenze utilizzate nell’ambiente scolastico o riabilitativo e a riportarle anche nell’ambiente domestico (es. organizzare materiali e/o partecipare alle attività).
Definire e organizzare uno spazio di lavoro (es. una specifica area nella stanza o un posto nel tavolo della sala da pranzo definito con una tovaglietta colorata) può aiutare a chiarire le aspettative e ridurre le distrazioni.
Vai al nostro speciale ISS con tutte le altre indicazioni per gli operatori sanitari, utili alla gestione della Covid-19
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