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Lunedì 23 MARZO 2020
Coronavirus. Metalmeccanici in Lombardia scioperano il 25 marzo: “Difendiamo vita e salute di lavoratori e cittadini”
Così Fiom, Fim e Uilm annunciano l'astensione dal lavoro di 8 ore per mercoledì e contestano l'eccessivo allargamento dell'elenco delle attività che, a seguito del decreto pubblicato ieri sera, potranno restare aperte. "Governo riveda l’elenco delle aziende essenziali che deve ricomprendere solo quelle attività strettamente necessarie e indispensabili per il funzionamento del Paese".
"Il decreto del governo ha definito i settori indispensabili che possono continuare le attività nei prossimi giorni. Riteniamo che l’elenco sia stato allargato eccessivamente, ricomprendendovi settori di dubbia importanza ed essenzialità. Contemporaneamente, il decreto assegna alle imprese una inaccettabile discrezionalità per continuare le loro attività con una semplice dichiarazione alle Prefetture. Tutte scelte che piegano, ancora una volta, la vita e la salute delle persone alle logiche del profitto: noi non ci stiamo!".
Per questi motivi, raccogliendo le posizioni di Cgil, Cisl, Uil a livello nazionale, e delle segreterie di categoria nazionali, Fim, Fiom e Uilm della Lombardia proclamano: “8 ore di sciopero per turno o giornata lavorativa mercoledì 25 marzo 2020 per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore metalmeccanico (tranne i lavoratori impegnati in produzioni strettamente collegate all’attività ospedaliera e sanitaria, alle produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzioni per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge)”.
"Chiediamo - spiegano - che il Governo riveda l’elenco delle aziende essenziali che deve ricomprendere solo quelle attività strettamente necessarie e indispensabili per il funzionamento del Paese e non deve lasciare margini di interpretazione e discrezionalità: le aziende che svolgono attività non essenziali devono chiudere e i loro dipendenti devono poter stare a casa! Difendiamo vita e salute di lavoratori e cittadini! in emergenza servono scelte chiare e coraggiose per tutti: fermiamo le attività non essenziali!"
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