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Venerdì 20 MARZO 2020
Coronavirus. Da cliniche e ospedali privati messi a disposizione 1.300 letti in terapia intensiva e 40mila letti per acuti. Ecco la mappa

“Molte delle nostre strutture sanitarie hanno completamente stravolto la propria organizzazione per operare in sinergia con gli ospedali pubblici, accogliendo i pazienti contagiati o non contagiati. Il nostro contributo va dalla gestione dei pazienti contagiati, all’assistenza dei pazienti non-Covid”, ha detto la presidente dell'Aiop Barbara Cittadini. Per la terapia intensiva il numero maggiore di posti letto messi a disposizione dagli ospedali privati si registra in Lombardia con 334 letti di terapia intensiva, poi il Lazio con 279, la Puglia con 147, la Campania con 118 e la Sicilia con 102.

“L’intera rete degli ospedali di diritto privato, presente in tutta Italia, continua a garantire il suo contributo per far fronte all’emergenza Covid-19 che non ha eguali nella storia del nostro Paese”. Lo ricorda Barbara Cittadini, Presidente nazionale AIOP - Associazione Italiana Ospedalità Privata - che aggiunge: “Fin da subito, l’AIOP ha avviato una continua e attenta interlocuzione con il Ministero della Salute e con tutti i Governi regionali, preposti alla gestione dell’emergenza, per inquadrare e regolamentare l’impegno e l’apporto che la componente di diritto privato del SSN può garantire in un momento storico così delicato”.
 
“Abbiamo messo a disposizione del Governo e delle singole Regioni - aggiunge Cittadini - circa 1.300 posti letto in terapia intensiva che corrispondono al 16% della rete complessiva dei posti letto di terapia intensiva del nostro Sistema sanitario nazionale e circa 40.000 posti letto per acuti, pari al 22% dei posti letto acuti presenti sul territorio nazionale, per decongestionare l’afflusso e la gestione di questi pazienti che non riescono a trovare assistenza nelle strutture di diritto pubblico”.
 
“É con grande serietà e senso di responsabilità, in quanto parte del Servizio sanitario nazionale, - continua Barbara Cittadini - che tutte le nostre strutture sanitarie stanno fornendo un pieno e deciso contributo nell’ambito dei Piani di Emergenza predisposti dalle singole Regioni, a seconda dello stato emergenziale e delle specifiche esigenze territoriali, per la gestione dei pazienti Covid e per garantire la continuità delle cure ed assistenza a tutti quei pazienti non-Covid”.
 
“Molte delle nostre strutture sanitarie - conclude la Presidente dell’AIOP - hanno completamente stravolto la propria organizzazione per operare in sinergia con gli ospedali pubblici, accogliendo i pazienti contagiati o non contagiati. Siamo consapevoli che solo facendo fronte comune e ragionando in un’ottica di sistema, nell’interesse del Servizio Sanitario Nazionale, riusciremo a contrastare efficacemente l’epidemia, e garantire il diritto alla salute dei cittadini, come riconosciuto dalla nostra Costituzione”.
 
La mappa dei letti privati al 6 marzo come comunicata da Aiop. Per la terapia intensiva il numero maggiore di posti letto messi a disposizione dagli ospedali privati si registra in Lombardia con 334 letti di terapia intensiva, poi il Lazio con 279, la Puglia con 147, la Campania con 118 e la Sicilia con 102.
Per i posti letto ordinari per acuti il maggior numero di letti privati messi a disposizione del Ssn per questa emergenza vede sempre la Lombardia in vetta con 8.383 letti, poi il Lazio con 7.157, la Campania con 5.158 letti, la Sicilia con 3.919 letti e la Puglia con 2.595 letti.
 
Per l'emergenza Coronavirus per le altre patologie ammessi solo ricoveri urgenti. "Va sottolineato, come ci ha detto la presidente Cittadini da noi contattata per comprendere meglio la gestione attuale di queste risorse da parte della sanità privata accreditata, che già ora le cliniche private sono tenute a rinviare tutti i ricoveri non urgenti come discplinato dalla recente circolare del Ministero della Salute e che quindi la nostra disponibilità di letti e risorse è pronta a ricevere le richieste di assistenza per i pazienti affetti da COVID-19. Nel nord del Paese, nelle zone più colpite, le nostre strutture, compre anche alcune non accreditate con il Ssn, già lavorano solo per la COVID-19, nelle altre regioni e al Sud la situazione fortunatamente non è ancora a quei livelli di emergenza ma in ogni caso siamo pronti e fin d'ora non si accettano ricoveri per altre patologie se non urgenti".
 
Cittadini ha poi chiarito che questi nuovi dati sulle terapie intensive private (censiti al 6 marzo e già comunicati alla Protezione Civile) comprendono tutti i letti di terapia intensiva esistenti nelle strutture sanitraie private compresi quelli che non figurano come tali nel data base del ministero della Salute (che nel 2017 ne contava infatti solo 396) in quanto non classificati come terapia intensiva ma inclusi tra i posti letto chirurgici con funzione di terapia intensiva post chirurgica.
 

 

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