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Mercoledì 11 MARZO 2020
Coronavirus. La Lombardia ufficializza la richiesta per stretta ulteriore delle misure: “Si fermi tutto, tranne servizi essenziali”

Chiusura totale di tutte le attività tranne quelle dei servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità. Nessuna chiusura per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Queste alcune delle proposte formalizzate al Governo. Confindustria Lombardia provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana ha comunicato di aver inviato al Governo le proposte concordate con i sindaci relative a ulteriori misure per bloccare la diffusione del Covid-19. Le richieste andrebbero ad integrare il Dpcm  dell’8 marzo 2020.

“Il documento – spiega Fontana – contiene il dettaglio di quelle che sono le iniziative che consideriamo indifferibili sulla base dei dati scientifici in nostro possesso e già comunicati nel pomeriggio di martedì 10 al Governo, nel corso della riunione con i ministri Boccia e Speranza e con i presidenti delle Regioni, oltre che all’Istituto Superiore di Sanità“.

Ecco alcune delle proposte formalizzate oggi al Governo dal presidente della Regione Lombardia:
Chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità.
 
Chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità.
 
Chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico, di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti.
 
Nel documento inviato dalla Regione al Governo si comunica altresì che “per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese”.
 
“Sono in via di definizione ulteriori accordi – si spiega ancora nella proposta – con le associazioni di categoria per definire misure contenitive specifiche aggiuntive”.

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