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Venerdì 06 MARZO 2020
Coronavirus. Lo Smi chiede sospensione attività ambulatoriali specialistiche in Veneto

Il sindacato evidenzia come già in Piemonte e in Campania siano state prese misure simili per ridurre il possibile contagio tra medico e paziente. Se il Veneto non prenderà provvedimenti, il segretario generale Pina Onotri annuncia che valuterà iniziative, "compresa quella di diffidare l’ assessore regionale e i direttori generali delle ULSS  in caso di eventi gravi per la salute dei nostri colleghi”.

“E’ più di una settimana che abbiamo scritto, attraverso i dirigenti sindacali regionali  del nostro sindacato,  alla Regione Veneto, in riferimento al Decreto Legge 23/2/20 n. 6, perché fosse attentamente considerata l’ipotesi di una sospensione dell’attività ambulatoriale specialistica di I livello riferibile alla Specialistica Ambulatoriale Interna, come delle attività ambulatoriali equiparate in carico ai servizi ospedalieri, su tutto il territorio veneto, ritenendo che, come all’ art. 1 comma K” ricorressero per analogia gli estremi di “chiusura o limitazione”: è incredibile che ad oggi  la Regione Veneta non abbia ancora risposto”. Lo dichiara, in una nota, Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (Smi).

“A distanza di una settimana la situazione si è evoluta ed è peggiorata, ma  allo stesso tempo  altre Regioni hanno intrapreso provvedimenti nel merito della questione da noi sollevata. Recentemente la Regione Piemonte in data 4/3/20 decide che: “si ritiene necessario bloccare l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali (visite e prestazioni diagnostiche) di classe D e P garantendo unicamente quelle di classe U e B”.
 
“La stessa Regione Campania con una decisione, della sua Giunta Regionale, in data 5/3/20 ha provveduto a segnalare “la necessità di sospendere fino al 18 Marzo tutte le attività ambulatoriali erogate” dalle strutture sanitarie, “fatte salve le prestazioni ambulatoriali recanti motivazioni di urgenza, nonché quelle di dialisi, di radioterapia e quelle oncologico-chemioterapiche”.
 
“Chiediamo, per questo, con determinazione la sospensione a data da definire delle attività ambulatoriali specialistiche (ad eccezione di quelle urgenti o in urgenza differibile) allo scopo di ridurre il possibile contagio tra medico e paziente (fatti per altro già avvenuti), medico e altri operatori sanitari o amministrativi e tra pazienti in sala di attesa”.

 
“Se tale sospensione non venisse disposta  in tempi rapidi saremo costretti a valutare, attraverso il nostro ufficio legale nazionale, tutte le misure, compresa quella di diffidare l’ assessore regionale e i direttori generali delle ULSS  in caso di eventi gravi per la salute dei nostri colleghi, intercorsi nell’esercizio della professione medica e riportabili al coronavirus” conclude Pina Onotri.

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