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Martedì 25 FEBBRAIO 2020
Cannabinoidi. È campano il primo centro multidisciplinare in Italia per la ricerca e la sperimentazione

Il Centro di ricerca per il controllo, lo sviluppo dei cannabinoidi presentato oggi all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno è un punto di riferimento nazionale per il censimento delle coltivazioni, gli studi clinici, le attività di ricerca chimica e microbiologica sui cannabinoidi e per la formazione specializzata ed il supporto alle Forze dell’Ordine nelle attività di indagine e monitoraggio

Oltre dieci anni di lavoro, 5mila analisi effettuate, 1.300 aziende partner della filiera canapicola, 7 progetti di ricerca e la sinergia di tre enti di ricerca quali l’Izsm, Irccs Pascale di Napoli e l’Università Federico II.
Sono questi i numeri di Reica, Centro di ricerca per il controllo, lo sviluppo e la sperimentazione dei cannabinoidi istituto presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Izsm), ente pubblico nazionale accreditato per la determinazione dei cannabinoidi.
 
Il primo centro multidisciplinare per la ricerca ad hoc è stato presentato questa mattina a Portici presso l’Izsm nel corso della manifestazione “Cannabinoidi, Ricerca, Salute e Controllo” a cui hanno preso parte Antonio Limone, Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno; Giuseppe Cannazza del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Maria Triassi del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università degli studi di Napoli Federico II; Gerardo Botti, Direttore Scientifico dell'Istituto Nazionale Tumori Irccs Fondazione Pascale; il Tenente Colonnello Vincenzo Maresca, Comandante del Gruppo Tutela Salute dell’Arma dei Carabinieri; il Generale Ciro Lungo, Comandante della Regione Carabinieri Forestale della Campania e Germana Apuzzo, Direttore dell’Ufficio Centrale Stupefacenti del Ministero della Salute.

“Il nostro è stato un approccio esplorativo mosso dalla volontà di acquisire e, di conseguenza, divulgare conoscenza sui prodotti derivati dalla Cannabis e sulle infiorescenze – ha commentato il direttore generale dell’Izsm, Antonio Limone – oggi l’Izsm possiede il know-how e il personale, medico e paramedico, per la conduzione di trials sperimentali, osservazionali ed interventistici in grado di studiare la sicurezza e l’efficacia della Cannabis nei più vari ambiti terapeutici e nutraceutici. In continuità al percorso intrapreso e all’expertise acquisita, nell’agosto 2019 abbiamo ricevuto dal Ministero della Salute l’autorizzazione per la coltivazione indoor di Cannabis con contenuto di THC non noto ai fini sperimentali, base indispensabile per arricchire e proseguire tutte le attività di ricerca in ambito agronomico, clinico, genetico nel complesso universo Cannabis. Il supporto dei dati scientifici ottenuti in studi clinici sarà indispensabile per fornire ed ottenere un efficace orientamento normativo e legislativo”.

Grazie alla multidisciplinarietà delle attività, oggi Reica è un punto di riferimento nazionale per il censimento delle coltivazioni, gli studi clinici, le attività di ricerca chimica e microbiologica sui cannabinoidi, infine la formazione specializzata ed il supporto alle Forze dell’Ordine nelle attività di indagine e monitoraggio.
“Nonostante l’uso di Cannabis sia consolidato nella pratica clinica corrente tanto da poter gravare sul Sistema Sanitario Regionale, sono ancora scarse le evidenze scientifiche sui benefici associati. La partnership con l’Izsm è strategica per l’esecuzione di studi clinici in ambito oncologico e non solo, anche alla luce delle potenzialità di tipo anti-neoplastico e immunomodulante dimostrate dagli studi in vitro”, spiega Gerardo Botti, Direttore Scientifico dell'Int Irccs “Fondazione Pascale”.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, infatti condurrà, in stretta collaborazione con il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II di Napoli e l’Irccs Pascale, studi clinici sull’utilizzo della cannabis terapeutica per il trattamento di diverse patologie, fra cui quelle oncologiche, come coadiuvanti ai trattamenti immunoterapici.
Centrale sarà la coltivazione sperimentale di cannabis con THC ai fini di ricerca, allo scopo di selezionare varietà terapeutiche per il Ministero della Salute. In tal senso, il centro multidisciplinare si pone come braccio operativo per la ricerca e la diffusione delle conoscenze in materia di cannabis al servizio dei Ministeri competenti e dei legislatori.

Insieme al centro di referenza Reica è stato presentato Hempedocle, uno studio osservazionale sugli effetti legati all’assunzione di prodotti ricavati dalla Cannabis.
“Un progetto che si propone di dare risposte attraverso uno studio osservazionale sugli effetti delle sostanze in base alle modalità di assunzione con l’intento di dare supporto tecnico al legislatore per la regolamentazione del settore” ha spiegato la professoressa Maria Triassi del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università degli studi di Napoli Federico II.
 

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