quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 01 LUGLIO 2010
Orari delle farmacie, la Corte Europea rinvia al giudice nazionale

La Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo ha emesso la propria sentenza sul rinvio pregiudiziale del Tar Lazio che la chiamava a giudicare sulla rispondenza alle norme comunitarie delle regole italiane su orari, turni e ferie delle farmacie. La questione, per la Corte è “irricevibile” e a risolverla dovrà quindi pensarci il giudice amministrativo italiano
 


Si chiude con una sentenza di “irricevibilità” emessa dalla Corte di giustizia Europea (Cge) il rinvio pregiudiziale promosso dal Tribunale amministrativo del Lazio dinanzi ai giudici lussemburghesi, relativo alla congruenza tra la normativa regionale in materia di orari di apertura, turni di guardia e ferie annuali delle farmacie e le norme del Trattato europeo.
La questione era stata sollevata nell’ambito di una controversia tra una farmacista romana e l’Asl Roma A: quest’ultima aveva infatti respinto la richiesta della farmacista che si era dichiarata disposta a rinunciare agli orari e ai periodi di chiusura (in particolare alla chiusura annuale per ferie nell’estate del 2006).
La Suprema Corte europea, senza entrare nel merito, ha giudicato irrilevanti le questioni proposte dal Tar Lazio, ai fini della corrispondenza tra la regolamentazione di orari e turni delle farmacie stabilita a livello nazionale e adottata dal Comune di Roma e le norme del trattato europeo relative alla libertà di inmpresa e di stabilimento. L’interpretazione delle norme comunitarie, chiesta dal giudice del rinvio (il Tar Lazio) è stata infatti considerata non pertinente “ai fini della soluzione della causa”. La domanda di rinvio è stata così definitivamente dichiarata irricevibile e la soluzione della vicenda è stata perciò rimessa al giudizio del Tribunale amministrativo del Lazio
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA