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Mercoledì 12 FEBBRAIO 2020
Chirurgia pediatrica. Da Napoli a Parigi per esportare una nuova tecnica nelle fistole
La scuola di Chirurgia pediatrica dell'Università Federico II alla ribalta in Europa. Ciro Esposito docente ordinario e primario è stato invitato a Parigi ad operare 3 piccoli pazienti francesi affetti da una fistola pilo-nidale. “Abbiamo messo a punto una tecnica endoscopica chiamata Pepsit, che consiste nell’introdurre una microtelecamera attraverso l’orifizio della fistola e nel trattare la fistola dall’interno senza effettuare incisioni”.
La scuola di Chirurgia pediatrica napoletana alla ribalta in Europa. Di solito i grandi chirurghi francesi sono invitati in Italia ad operare pazienti italiani utilizzando nuove tecniche chirurgiche. Questa volta è accaduto l'inverso: Ciro Esposito docente ordinario e primario della Chirurgia pediatrica dell'Università di Napoli Federico II di Napoli è stato invitato a Parigi ad operare 3 piccoli pazienti francesi affetti da una fistola pilo-nidale.
Esposito ha messo a punto, infatti, nel 2016, una nuova tecnica endoscopica in età pediatrica per trattare tale patologia, chiamata Pepsit (Pediatric Endoscopic Pilonidal SInus Treatment) in italiano " trattamento endoscopico della fistola pilonidale” è stato premiato a settembre 2019 da François Varlet Presidente della Società Francese a Strasburgo per aver ideato tale tecnica e per averla descritta con il lavoro pubblicato sul Journal of Pediatric Surgery.
Ma che cos'è la fistola pilonidale ed in cosa consiste questa nuova tecnica minimamente invasiva?
“La fistola pilonidale - risponde Esposito - è una patologia infiammatoria cronica della regione sacrococcigea che colpisce i ragazzi/e in età prepubere, la tecnica chirurgia open utilizzata per correggere questa patologia è molto dolorosa e richiede una lunga degenza oltre a presentare un tasso di recidive molto alto (tra il 20 ed il 40 %). Tale patologia, causa delle infezioni recidivanti della zona interglutea, sede della fistola pilonidale, dove esiste un canale circolare, chiamato tragitto fistoloso, nel quale si accumulano materiale purulento e peli. Tali infezioni richiedono ripetute terapie antibiotiche e il discomfort continuo per il paziente causato della secrezione di materiale purulento dalla fistola. La tecnica endoscopica messa a punto nel paziente pediatrico dal sottoscritto e dalla mia equipe nel 2016 chiamata Pepsit (pediatric endoscopic pilonidal sinus treatment) consiste nell’introdurre una microtelecamera attraverso l’orifizio della fistola e nel trattare la fistola dall’interno senza effettuare incisioni”. L’intervento Pepsit viene realizzato in regime di Day Surgery ed ha una percentuale di successo superiore al 95 %. Il fistuloscopio (lo strumento con microtelecamera che serve per effettuare l'intervento) viene introdotto nella fistola, il tragitto della fistola viene ripulito del materiale purulento, i follicoli piliferi responsabili dell'infezione vengono rimossi e il tragitto della fistola viene sterilizzato con la coagulazione o con il laser.
La Pepsit non lascia cicatrice, tranne il piccolo orifizio della fistola, il decorso è di un solo giorno (Day Surgery) senza dolore nel postoperatorio e con una rapida ripresa delle attività da parte del paziente. In Francia tale tecnica non viene ancora utilizzata. “Da quando nel 2016 abbiamo, per primi descritto questa tecnica - conclude Esposito - molti pazienti che prima evitavano di essere operati con la tecnica open perché troppo dolorosa e che dava cattivi risultati, ci hanno contattato da tutta Italia per essere operati presso il nostro centro. Finalmente abbiamo invertito il flusso della direzione della migrazione sanitaria dei pazienti pediatrici, che prima per essere operati spesso migravano verso Roma o verso il Nord Italia, adesso considerando che il nostro centro è all’avanguardia in Europa per le tecniche mini-invasive e pazienti da molte regioni italiane preferiscono venire da noi presso la Chirurgia Pediatrica del Policlinico Federico II di Napoli per essere operati. Al Policlinico Federico II, abbiamo le più moderne sale operatorie multimediali integrate di Chirurgia Pediatrica costruite in Italia. Presso la nostra sala operatoria vengono operati circa 1500 pazienti l’anno di cui moltissimi utilizzando tecniche laparoscopiche, endourologiche e laser-assistite”.
"Grazie alle eccellenze assistenziali della Chirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e alla disponibilità di sale operatorie altamente tecnologiche, stiamo progressivamente invertendo il flusso della migrazione sanitaria dei pazienti pediatrici, le cui famiglie spesso si rivolgono a strutture sanitarie di Roma o del Nord Italia, con tutti i disagi che queste scelte comportano. Oggi, considerando che la nostra chirurgia pediatrica è riconosciuta come una realtà all’avanguardia in Europa, in particolare per le tecniche mini-invasive, pazienti da molte regioni italiane preferiscono rivolgersi al Policlinico Federico II di Napoli, per essere accolti ed operati”, sottolinea il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Anna Iervolino.
Nel 2015 la Chirurgia Pediatrica dell’Università Federico II di Napoli è stata nominata Centro di riferimento nazionale di Chirurgia laparoscopica e Mini-invasiva pediatrica. Ed inoltre nel 2016 abbiamo iniziato ad operare pazienti pediatrici con il nuovo sistema Robotico Davinci che permette di effettuare interventi chirurgici in particolare in pazienti con malformazioni del rene e delle vie urinarie con una maggiore precisione rispetto alla tecnica open.
Ettore Mautone
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