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Mercoledì 05 FEBBRAIO 2020
Sicilia. Siglato Protocollo Regione-Università per una nuova governance dei policlinici
Il Protocollo avrà una durata triennale, punta a potenziare la trasparenza, anche attraverso l’istituzione del “Comitato di valutazione dei conflitti di interesse”, ma prevede anche un adeguamento alla rete ospedaliera vigente, varata nel gennaio 2019, prevedendo una ricognizione delle strutture e delle unità operative complesse a direzione universitaria già esistenti ed istituite nelle altre aziende del Ssr.
Nuove misure in materia di governance e rafforzamento degli standard anticorruzione e di applicazione dei principi di concorrenza e di merito nella selezione dei direttori di struttura complessa. Sono solo alcune delle novità introdotte dal Protocollo d’intesa tra la Regione Siciliana e le Università di Palermo, Catania e Messina che punta a migliorare il funzionamento delle Aziende Ospedaliero-Universitarie nelle tre aree metropolitane di riferimento, integrando con maggiore efficacia i servizi assistenziali all’attività didattico-scientifica.
Il documento è stato siglato ieri pomeriggio a Catania, nella sala conferenze del Policlinico Gaspare Rodolico, dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza e dai rettori Fabrizio Micari, Francesco Priolo e Salvatore Cuzzocrea rispettivamente alla guida degli atenei di Palermo, Catania e Messina.
"Ringrazio i magnifici rettori delle nostre università perché hanno condiviso un percorso che ci consegna un protocollo all'insegna dell'efficienza e della trasparenza e rende i policlinici univeristari luoghi di ricerca e di formazione, ma anche di assistenza, come i più grandi ospedali del mondo - afferma in una nota l'Assessore alla Salute Ruggero Razza. "I cittadini troveranno una maggiore disponibilità delle strutture, più reattive dal punto di vista ospedaliero - ha aggiunto - ritorna l'era dei concorsi anche nei policlinici, i giovani entreranno all'interno delle aziende universitarie, mentre fino ad oggi il percorso di crescita è stato legato più ai profili accademici e meno a quelli assistenziali. La Sicilia è stata una delle prime regioni ad aver attuato il protocollo Anac sulle misure anticorruzione nella Sanità, da oggi sarà trasfuso anche all'interno dei protocolli di intesa tra la Regione e le Università siciliane".
“Esprimo grande soddisfazione – sono le parole del rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo -. Siamo riusciti ad attivare una collaborazione davvero fattiva tra l’Università di Catania, gli altri atenei dell’Isola e l’assessorato regionale. Desidero manifestare un sentito ringraziamento all’assessore Ruggero Razza che si è prodigato molto e in tempi relativamente brevi siamo giunti a questo grande risultato, a beneficio del nostro Ateneo, certamente, ma anche di tutta la sanità catanese”.
“Arriviamo con soddisfazione alla conclusione di questo percorso impegnativo, iniziato quattro anni fa, che definisce i rapporti tra Regione e Atenei su un tema fondamentale come quello dell’assistenza e della salute – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari – Gli elementi più significativi di questa firma riguardano aspetti molto importanti, come le procedure per la scelta delle figure apicali, la definizione del livello di impegno dei docenti universitari nei Policlinici, la definizione dei rapporti con le altre Aziende Ospedaliere sia dal punto di vista delle figure apicali che della creazione di reti formative. Viene inoltre riaffermata – continua - l’organizzazione dipartimentale ad attività integrata quale modello ordinario di gestione dei Policlinici universitari”.
Per il rettore dell'Università di Messina Salvatore Cuzzocrea, “è un momento importante, una sinergia tra le universita siciliane e la Regione che ha al centro la salute dei cittadini”. "Per l'Università di Messina - aggiunge - è un momento determinante, di fondamentali innovazioni, tra cui il peso del personale tecnico di laboratorio e socio sanitario dell'Università che svolge attvità presso il Policlinico che avrà una diversa posizione in pianta organica. Questo ci consente di sviluppare la ricerca. Di questa sensibilita e attenzione ringrazio l'Assessore Razza".
Il Protocollo avrà una durata triennale e contiene alcune novità, anche di adeguamento alla rete ospedaliera vigente varata nel gennaio 2019, prevedendo una ricognizione delle strutture e delle unità operative complesse a direzione universitaria già esistenti ed istituite nelle altre aziende del SSR.
Per le nuove convenzioni invece, spiega la nota, “è previsto un procedimento di autorizzazione assessoriale e di selezione dei primari universitari attraverso l’applicazione dei principi dell’evidenza pubblica. In particolare per la nomina si procederà mediante una selezione che dovrà avvenire attraverso il ricorso ai principi fondanti delle procedure concorsuali: pubblicità e trasparenza, massima partecipazione e adeguata motivazione della nomina del primario”.
Il documento, inoltre, estende la possibilità di far ricoprire l’incarico di direttore di struttura complessa anche ai docenti associati.
Vengono, altresì, introdotte la nomina di una Commissione composta dal direttore sanitario aziendale e da docenti esterni all’ateneo del settore scientifico di riferimento, la redazione di un elenco di idonei corredato da giudizi individuali di adeguatezza e la nomina del primario previa intesa col manager dell’Azienda.
Per i docenti privi di incarico di direzione sarà inoltre possibile assegnare la titolarità di programmi interdipartimentali finalizzati all’integrazione delle attività assistenziali didattiche e di ricerca e la facoltà di accesso alle strutture sanitarie per lo svolgimento delle medesime attività.
Fra le misure c’è anche l’istituzione del “Comitato di valutazione dei conflitti di interesse” (a composizione paritetica tra Università e Azienda ospedaliera universitaria) per il perseguimento della prevenzione dei fenomeni corruttivi con particolare riferimento ai contratti pubblici per l’acquisizione dei beni e servizi, dei farmaci e dei dispositivi sanitari e medicali. Un punto del protocollo è riservato ai giovani ricercatori per i quali sarà previsto lo stesso trattamento economico dei loro colleghi di pari incarico in servizio presso gli ospedali non universitari.
Il protocollo prevede un’azione di autorizzazione e di vigilanza da parte dell’Assessorato nella stipula di convenzioni per la chiamata di professori di prima e di seconda fascia e di contratti per il reclutamento di ricercatori tra il personale sanitario già inserito nella dotazione organica dei Policlinici.
"Viene infine affermato - evidenzia la nota in conclusione - l’importante principio secondo cui il criterio dell’organizzazione dipartimentale dei Policlinici diventa il modello ordinario di gestione dell’A.O.U. fondato sul principio di eguaglianza e di parità di coinvolgimento tra dirigenza universitaria e dirigenza aziendale per raggiungere gli obiettivi di assistenza sanitaria rivolta ai cittadini.
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