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Mercoledì 15 GENNAIO 2020
Ictus. Il fumo incide sugli esiti funzionali
Uno studio giapponese, pubblicato da Stroke, rende conto di come i fumatori colpiti da ictus abbiano maggiori probabilità di esiti funzionali. E il rischio è proporzionale al numero di sigarette fumate
(Reuters Health) – Le persone che fumano o hanno smesso di recente presentano maggiori probabilità di avere conseguenze dopo un ictus rispetto alle persone che non hanno mai fumato.
L’evidenza emerge da uno studio condotto in Giappone, nel quale le persone che fumavano al momento dell’ictus hanno fatto registrare il 29% di probabilità in più di avere scarsi outcome funzionali in seguito, rispetto ai non fumatori. E mentre gli ex fumatori nel complesso non correvano rischi più alti in termini di esiti rispetto ai non fumatori, lo stesso non poteva dirsi per gli ex fumatori che avevano smesso negli ultimi due anni. Questo gruppo, infatti,ha fatto registrare il 75% in più di probabilità di problemi funzionali dopo l’ictus.
“Il fumo potrebbe essere un fattore importante e modificabile che ostacola il recupero funzionale post-ictus”, dice il co-autore dello studio, Tetsuro Ago dell’Università Kyushu di Fukuoka, in Giappone.
I dati dello studio
I pazienti osservati avevano in media 70 anni e circa uno su quattro erano fumatori attuali. Il 32% era composto da ex fumatori e il 43% non aveva precedenti di fumo.
Tra chi fumava al momento dell’ictus, il rischio di gravi risultati funzionali era proporzionale al numero di sigarette fumate. Coloro che fumavano più di un pacchetto presentavano un range dal 27% al 48% in più di probabilità di avere scarsi risultati funzionali tre mesi; inoltre avevano anche maggiori probabilità – stimate dal 32% al 53% – di dipendere dagli altri nella vita quotidiana.
Fonte: Stroke
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
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