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Venerdì 10 GENNAIO 2020
Lombardia. Disabili gravi, polemiche sui tagli della Regione. Pd annuncia mozione
Chiesta la revisione della delibera 2720 approvata l’antivigilia di Natale che, come si evidenzia nella mozione, introduce per la prima volta una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila in caso il beneficiario sia minorenne) e abbassa il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. Per la deputata del Pd Elena Carnevali quella della Lombardia è una scelta “inconcepibile e inaccettabile a fronte del incremento delle risorse introdotto dal governo”.
“La Regione non può fare economia sulla pelle dei disabili più gravi, deve ritirare e modificare la delibera del 23 dicembre scorso”. Lo dichiara il consigliere regionale Gian Antonio Girelli, capodelegazione del Pd in commissione sanità e welfare del Consiglio regionale, primo firmatario di una mozione contro che delibera regionale contestata è la n. 2720,che sarà discussa in Aula nella seduta di martedì prossimo, 14 gennaio, e contro la quale si sono già sollevate le famiglie dei pazienti: “Le provvidenze per le famiglie derivanti dal Fondo Non Autosufficienza sono state drasticamente ridotte”, spiega Uniti per l’Autismo, che accoglie con favore l’iniziativa del Pd.
Nella delibera regionale contestata, approvata l’antivigilia di Natale, “la Regione prende atto dell’aumento delle risorse stanziate dal Governo per le politiche regionali in favore dei disabili”, evidenzia Girelli, ma “al contrario di quanto ci si aspetterebbe modifica in senso peggiorativo le misure dedicate ai disabili gravissimi (misura B1) a partire dal mese di febbraio 2020: viene per la prima volta introdotta una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila in caso il beneficiario sia minorenne) e viene abbassato il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. La quota aggiuntiva di 500 euro in caso di assunzione di un caregiver è vincolata ad un orario settimanale di servizio non inferiore alle 40 ore, con la conseguenza che chi ne ha bisogno per un tempo più limitato non avrà diritto a questa parte di contributo e che, comunque, anche chi ne avrà diritto dovrà integrare in modo sostanziale per poter pagare stipendio e contributi al caregiver. Si consideri che il contributo complessivo era di 1100 euro a prescindere dalle ore di assistenza contrattate”.
“È paradossale – aggiunge Girelli – che nel momento in cui le risorse statali vengono aumentate in modo consistente da questo governo, e che la Regione può aumentare da 70 a 91 milioni il proprio fondo a favore dei disabili, Lega e alleati decidano di risparmiare proprio sui più deboli e bisognosi. Spostano così tutto il peso ancora di più sulle famiglie che già hanno oneri di cura, economici e non, molto pesanti. La Regione ha compiuto una scelta del tutto sbagliata e le chiediamo di correggerla prima dell’entrata in vigore, prevista tra sole tre settimane.”
Con la mozione in Pd chiede, dunque, il ripristino dei criteri del 2019 e l'incremento della quota di cofinanziamento con risorse autonome regionali.
Sulla vicenda è intervenuta anche Elena Carnevali, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali, che ha definito, in una nota, “Inconcepibile e inaccettabile la scelta della Regione Lombardia di tagliare del 33% il fondo destinato alle persone con disabilità gravissima a fronte del incremento delle risorse introdotto dal governo”.
“Nella nuova Legge di Bilancio - evidenzia Carnvali - i finanziamenti per la disabilità e la non autosufficienza sono aumentati notevolmente, circa del 16.5% con oltre 338 milioni in più, andando ad incrementare i fondi su molti ambiti come il fondo non autosufficienza, per il trasporto e comunicazione degli alunni con disabilità, le tutele ai caregiver, il diritto al lavoro, l’abbattimento alle barriere architettoniche. Senza contare che le Regioni hanno ottimisti l’aumento di due miliardi di euro aggiuntivi sul fondo sanitario che include i livelli essenziali di assistenza compresa assistenza domiciliare. Nonostante gli interventi corposi nella sanità e nel sociale per far fronte alle esigenze delle persone con disabilità grave molto ancora c’è da fare”.
Per Carnevali “non è accettabile risparmiare a scapito dei più fragili e delle loro famiglie, La differenza tra la propaganda e la realtà è amara”.
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