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Martedì 07 GENNAIO 2020
La politica non vuole salvare il Ssn



Gentile Direttore,
stiamo assistendo alla fine del SSN decretato dalla politica già molti anni fa, quando è stato deciso da alcuni ministri, adducendo come scusa una minoranza di medici disonesti, che la nostra categoria andava mortificata e punita pesantemente, tanto non ci saremmo ribellati. Tutto questo accadeva negli anni ’90, quando ai concorsi partecipavano migliaia di “giovani medici” quarantenni in cerca del miraggio del lavoro ospedaliero. I politici di allora su una cosa avevano ragione: abbiamo subito passivamente per molti motivi, un po’ anche perché siamo stati anche in quell’occasione maledettamente individualisti e poco lungimiranti.
 
Non abbiamo saputo prevedere che i forti interessi economici avrebbero portato a questo, dato che la gestione del SSN non sarebbe più stata condivisa con i professionisti del settore. La Sanità pubblica è una “vacca da mungere” e siamo arrivati al punto che chi salva le vite ed è in prima linea prende incentivi mortificanti, mentre le direzioni strategiche, comprese quelle che non raggiungono gli obiettivi, vengono premiate in maniera esemplare con cifre a 4 zeri, passando notti e festivi a casa con la famiglia. 
 
Come al solito però, a parte le mille chiacchiere tra addetti ai lavori e stampa, i medici si comportano da individualisti, banalmente non partecipando ai concorsi o accettando proposte migliori dalla Sanità Privata, che ormai ha un livello talmente elevato che può permettersi di fare una vera concorrenza al SSN. Nonostante questo evidente sfacelo le Aziende continuano con arroganza a violare leggi nazionali, ad abusare del proprio potere, a ridurre gli incentivi economici e pretendendo prestazioni ed eccedenze orarie che non retribuiscono, definendo tutti gli escamotages per portare avanti questo inesorabile percorso di distruzione come “fantasia al potere”. 
 
La politica non vuole salvare il SSN ed è evidente anche con le misere risorse che vengono costantemente stanziate nelle varie finanziare. Non sono una economista, purtroppo neanche una veggente, ma a questo punto credo che i soldi stanziati per le nuove assunzioni non solo saranno sufficienti, ma probabilmente non verranno completamente utilizzati se non ci sarà un vero adeguamento contrattuale e una giusta valorizzazione della professione. 
 
Spero che i cittadini si rendano conto di quello che stanno perdendo e credo che comincino a farlo perché, nonostante l’escalation di violenza che ormai interessa anche noi, io non ho mai ricevuto, in tanti anni di lavoro in Pronto Soccorso, anche così tanti ringraziamenti per l'attività che svolgiamo… e devo dire che sono proprio quegli occhi colmi di gratitudine e di speranza che ci danno la forza di fare ancora qualche tentativo per difendere la Sanità Pubblica.
 
Dott.ssa Giuseppina Fera
Cisl Medici Nazionale 

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