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Mercoledì 14 MARZO 2012
Medicine non convenzionali. Da associazione appello a Monti per legge quadro

“Il 14,5 % degli italiani oggi si cura così”. Per questo il Paolo Roberti di Sarsina, fondatore dell'Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona, ha lanciato un appello affinché sia presto realizzata una legge quadro per il settore delle medicine non convenzionali.

Cresce il ruolo delle medicine non convenzionali nel nostro Paese. Secondo i dati Eurispes 2012 le utilizza il 14,5% degli italiani e i medici italiani prescrittori di medicinali omeopatici e antroposofici sono oltre 20.000. Nel settore omeopatico e antroposofico operano 30 aziende, che globalmente impiegano oltre 1.200 dipendenti. L’Italia è il terzo mercato europeo dopo Francia e Germania. Nel 2007 la spesa per le cure con medicinali omeopatici e antroposofici è stata di circa 300 milioni di euro. Attraverso l’Iva, Ires e Irap il gettito dello Stato nel 2007 è stato di 40 milioni di euro. E poiché né i medicinali né le visite presso i medici professionisti delle medicina non convenzionali gravano sul bilancio dello Stato, il comparto ha fornito un attivo netto a favore dello Stato italiano, escluso il risparmio sulle visite mediche, di 40 milioni di euro.
A presentare i dati è stato Paolo Roberti di Sarsina, fondatore della Onlus Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona, in occasione del convegno promosso per la Giornata Internazionale di Medicina Antroposofica in memoria di Giuseppe Leonelli, pioniere in Italia della disciplina fondata da Rudolf Steiner all’inizio del XX secolo.

Un evento che ha visto, lo scorso 3 marzo a Bologna, riuniti gli esperti del settore, italiani e stranieri, per richiamare l’attenzione della pubblica opinione sui temi delle Medicine Non Convenzionali, sempre più diffusa tra la popolazione ma ancora troppo poco considerata a livello istituzionale, sanitario e accademico. “Le ricerche sulla qualità dell’assistenza sanitaria condotte negli Stati Uniti, in Europa e in Italia – ha sottolineato Roberti di Sarsina – mostrano che le priorità dei pazienti sono l’umanizzazione e la personalizzazione dei trattamenti, e la necessità di avere informazioni adeguate per una libera scelta del proprio percorso di salute: esattamente le linee-guida seguite dalle medicine non convenzionali, che si basano su una visione olistica e su un trattamento personalizzato del paziente”.

Cresce, quindi, l’attenzione del cittadino nei riguardi di questi tipi di cura. “Ciò nonostante – ha denunciato al convegno di Bologna il senatore Daniele Bosone, vicepresidente della Commissione Sanità del Senato e relatore del Disegno di Legge di Regolamentazione sulle Medicine Non Convenzionali – in Italia il settore è ancora privo di una legge quadro di riferimento, da decenni attesa e da tempo vigente, invece, nella maggioranza dei Paesi europei”.

La Giornata è stata quindi occasione per lanciare anche un appello al presidente del Consiglio Monti affinché siano approvate quell’insieme di normative indispensabili per fare finalmente coesistere nella sanità italiana sistemi di cura diversi da quelli della biomedicina, tra i quali il cittadino possa liberamente scegliere.
 

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