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Giovedì 28 NOVEMBRE 2019
Sicurezza sul lavoro. Dalla Regione oltre 3,5 milioni di euro per finanziare interventi realizzati dalle Aziende sanitarie
Le risorse provengono dalle sanzioni che sono state disposte durante le attività di vigilanza. Si va dalla formazione degli operatori a iniziative didattiche nelle scuole, dal potenziamento della vigilanza, soprattutto nei luoghi di lavoro più a rischio, alla prevenzione degli infortuni. Venturi: “Tema centrale, giusto e doveroso destinare risorse a progetti di tutela e promozione della salute dei lavoratori".
La Regione Emilia Romagna destina anche quest’anno a progetti per la sicurezza dei lavoratori i proventi delle sanzioni elevate durante le attività di verifica e controllo nei luoghi di lavoro. Si tratta di oltre 3,5 milioni di euro, che saranno destinati a tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, per realizzare interventi in tema di prevenzione del rischio e tutela della salute.
I progetti che beneficeranno dei contributi, approvati da una recente delibera di Giunta che stabilisce anche le ripartizione delle risorse, spaziano dalla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali (in particolare quelle muscolo-scheletriche) al miglioramento del benessere organizzativo per contrastare lo stress; dal potenziamento dell’azione di vigilanza della Sanità pubblica nei luoghi in cui si svolgono attività a rischio, come ad esempio i cantieri edili, a interventi che coinvolgono la scuola quale promotrice di salute e di sicurezza (aggiornamento per gli insegnanti e didattica per gli alunni); dalla formazione degli operatori al sostegno all’azione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
“Con questo investimento - commenta in una nota l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi - finanziamo progetti finalizzati a qualificare e potenziare le attività di tutela, promozione della salute e sicurezza dei lavoratori da parte delle Aziende sanitarie di tutto il territorio regionale. Un tema, quello della prevenzione, che riveste una cruciale importanza, non solo in termini sanitari ma anche di tutela dei diritti. Queste risorse sono specificamente dedicate al potenziamento delle attività nei luoghi di lavoro, ma esiste un Piano regionale dedicato alla prevenzione che racchiude tutti gli interventi e i programmi messi in campo dalle Aziende sanitarie a 360 gradi”.
Le risorse provengono dalle sanzioni che sono state disposte durante le attività di vigilanza previste per legge (decreto legislativo 81/08) in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Proventi che annualmente l’Emilia-Romagna, tra le poche Regioni in Italia, destina al potenziamento delle attività di prevenzione: superano i 21 milioni, negli anni 2015-2019, le somme assegnate per sostenere progetti regionali e locali.
La distribuzione delle risorse, per Azienda sanitaria
Le risorse assegnate dalla Regione vengono destinate alle Aziende sanitarie per il finanziamento sia dei 24 progetti presentati (e tutti approvati) a valenza locale, sia di quelli che supportano il sistema di prevenzione regionale. Si tratta di 3 milioni 544.734 euro, così ripartiti: all’Azienda Usl di Piacenza vanno 141.000 euro; Parma 213.700; Reggio Emilia 422.792; Modena 899.884; Bologna 731.410; Imola 62.615; Ferrara 183.000; Ausl Romagna 890.333.
Ecco, dalla nota della Regione, la sintesi dei progetti finanziati
In particolare, tra i progetti finanziati all’Azienda Usl di Piacenza c’è il potenziamento della vigilanza in luoghi di lavoro in cui si svolgono attività a rischio e azioni di assistenza ai lavoratori e alle aziende in ambito della sicurezza.
Per l’Ausl di Parma il rafforzamento dell’attività di vigilanza svolta dal Dipartimento di sanità pubblica attraverso interventi effettuati in periodi e fasce orarie non convenzionali, la promozione della salute nelle scuole e il miglioramento delle attività di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’Azienda Usl di Reggio vedrà finanziati i progetti presentati sulla vigilanza aggiuntiva per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e le attività di prevenzione e vigilanza, assistenza, informazione inerente al Piano regionale di prevenzione. All’incremento della prevenzione, sempre attraverso il potenziamento della vigilanza in luoghi di lavoro in cui si svolgono attività a rischio, ma anche ad azioni di informazione, assistenza, formazione e aggiornamento degli operatori sono destinate le risorse per l’Azienda Usl di Modena.
Tra le attività finanziate all’Azienda Usl di Bologna ci sono progetti educativi negli istituti scolastici ad indirizzo tecnico e professionale, la prevenzione degli infortuni derivanti dalle attrezzature di lavoro e dagli impianti nei cantieri e nelle aziende agricole, l’incremento dell’attività di prevenzione attraverso il rafforzamento della vigilanza e la riorganizzazione dell’attività ambulatoriale di medicina del lavoro.
I contributi per l’Azienda Usl di Imola sono destinati al potenziamento della vigilanza nei cantieri edili, alle attività di rimozione amianto e allo sviluppo del benessere organizzativo, con interventi di miglioramento del contesto lavorativo e di riduzione dello stress.
Con le risorse regionali l’Azienda Usl di Ferrara implementerà l’attività di vigilanza e quelle previste nel Piano regionale di prevenzione.
L’Azienda Usl della Romagna potrà contare sul finanziamento di progetti di vigilanza in comparti a rischio, di monitoraggio, formazione, informazione e assistenza mirata alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali; e sul potenziamento delle attività relative al controllo, alle verifiche e all’uso in sicurezza di attrezzature, macchine, apparecchi e impianti.
Accanto alla progettazione locale, viene inoltre assicurato un sistema regionale di prevenzione attraverso l’assegnazione di finanziamenti su progetti diretti alla prevenzione dei tumori di origine professionale, come il mesotelioma, e all’implementazione dei relativi registri di patologia. Infine, sono sostenute azioni di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali in comparti particolarmente a rischio, come l’agricoltura e l’edilizia, e in specifici settori come il Porto di Ravenna.
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