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Giovedì 21 NOVEMBRE 2019
Caro farmaci. In Italia prezzi più alti del 90% rispetto alla media. Sopra di noi solo Usa, Germania ed Emirati Arabi. E la colpa è soprattutto del prezzo troppo alto dei generici. Ma aziende italiane insorgono: “Dati sbagliati”

A fare il punto è il provider britannico Medbelle che ha confrontato il prezzo di 13 farmaci (branded e generici) per alcune patologie in 50 paesi del Mondo. I prezzi più cari in Usa, Germania ed Emirati Arabi. I più bassi in Malesia, Kenya e Tailandia. A portare l'Italia in vetta l'altissimo costo dei generici: +830% rispetto al prezzo medio, rispetto al +55,5% dei branded. Le differenze di prezzo maggiori per ansiolitici e anticolesterolo. Ma sia Farmindustria che Assogenerici stroncano lo studio. VAI AL PRICE INDEX 2019

L’Italia è il 4° paese al mondo per il prezzo più alto dei farmaci. In media, nel nostro Paese i prezzi dei medicinali (tra branded e generici) sono del 90% più alti rispetto al prezzo medio di 50 paesi nei cinque continenti. A stilare la classifica è il provider britannico Medbelle che ha pubblicato oggi i risultati di una ricerca che ha confrontato il prezzo di 13 farmaci riferiti ad altrettante patologie.
 
Dalla disfunzione erettile all’epilessia passando per anticolesterolo, asma, antiobiotici, diabete, pillola anticoncenzionale, fino a depressione, ansia, alta pressione, epatite B, Hiv/Aids e malattie della pelle, per ogni patologia è stato analizzato il prezzo dei farmaci in ogni paese (sia del prodotto branded che del corrispettivo generico) calcolato come unità/dose (il prezzo della dose è calcolato da 1 unità o 100 g/ml di farmaco, ad esempio per compressa (100 g), capsula (100 ml), siringa (unità) o inalatore (unità).

In Usa i prezzi più cari. Nel complesso, gli Stati Uniti hanno i farmaci più costosi al mondo, con prezzi per unità/dose che del 306,82% maggiori rispetto alla media complessiva di branded e generici.
 
Seconda è la Germania (+ 125,64%) e terzi gli Emirati Arabi Uniti (+ 122,03%). La Tailandia è invece il paese che ha i prezzi più bassi, con un costo del -93,93% rispetto alla media, seguito da Kenya (-93,76%) e Malesia (-90,80%).



 
I prezzi medi dei farmaci osservati


Scorrendo la classifica, tra i nostri principali partner europei la Spagna è al 7° posto (+78%), l'Uk al 21° posto (+5%) e la Francia al 32° con prezzi inferiori alla media del 15%.
 
Focus Italia. Per quanto riguarda l’Italia, da notare come analizzando solo i farmaci branded i prezzi sono più alti rispetto alla media del 55%, mentre per quanto riguarda i generici i prezzi sono più alti di oltre l’830% rispetto alla media.
 
Questa la situazione in Italia per i 13 farmaci (branded e relativo generico) oggetto dello studio:
- farmaci per la disfunzione erettile (il branded Viagra e il generico Sildenafil): il nostro Paese si colloca al 10° posto in termini di prezzo unità/dose medio tra branded e generico che risulta del 70% più alto rispetto al prezzo medio (sempre tra branded e generico) di 4,67 euro per unità/dose.
 
- farmaco contro l'epilessia (branded Lyrica e generico Pregabalin): siamo al 32° posto con un prezzo (tra branded e generico) del 2,2% inferiore a quello medio di 0,45 euro per dose.
 
- farmaco colesterolo (branded Lipitor e generico Atorvastatin): siamo al 15° con un prezzo per unità/dose (tra generico e branded) superiore del 133% rispetto al prezzo medio di 0,33 euro per dose.
 
- farmaco per l'asma (branded Ventolin e generico Salbutanol): siamo al 36° posto con un prezzo per unità/dose (tra branded e generico) inferiore del 16% rispetto alla media di 3,96 euro.
 
- antibiotici (il branded Zithromax e il generico Azitromicina): l'Italia si colloca al 17° posto con un prezzo per unità/dose superiore del 26% a quello medio di 1,86 euro.
 
- insulina (il branded Lantus e il generico Insulin Glargine): il prezzo per unità/dose (tra generico e branded) è del 27% superiore rispetto al prezzo medio di 11,06 euro. Siamo al 16° posto.
 
- immunosoppressori (il branded Prograf e il generico Tacrolimus): i prezzi per unità/dose (tra branded e generico) in Italia sono più alti del 40%, un dato che ci colloca al 18° posto.
 
- pillola anticoncezionale (il branded Drospirenone e il generico Ethinylestradiol): tra branded e generico in Italia si paga il 69% in più rispetto alla media di 0,44 euro per dose.
 
- antidepressivi (il branded Prozac e il generico Fluoexetine): siamo al 28° posto. Il prezzo per unità/dose tra branded e generico è del 12,5% inferiore a quello medio di 0,35 euro.
 
- ansiolitici (il branded Xanax e il generico Alprazolam): siamo al 12° posto con un costo per unità/dose (tra branded e generico) del 183% superiore al prezzo medio di 0,15 euro per dose.
 
- ipertensione (il branded Zestril e il generico Lisinopril): siamo al 18° posto con un prezzo medio per unità/dose tra branded e generico superiore del 42% rispetto al prezzo medio di 0,24 euro.
 
- antiretrovirali (il branded Viread e il generico Tenofovir): il prezzo per unità/dose nel nostro Paese è più alto del 22% rispetto a quello medio tra branded e generico di 6,19 euro.
 
- artrite (il branded Humira e il generico Adalimumab): l’Italia è al 9° posto con un prezzo medio per unità/dose superiore del 61% rispetto a quello medio per dose tra branded e generico di 422 euro.

 

Il commento degli autori dello studio. “Uno dei risultati più eclatanti dello studio è quanto sia più elevato il costo delle medicine negli Stati Uniti in confronto al resto del mondo. Prendendo ad esempio l'insulina, il nostro studio mostra che gli americani la pagano circa cinque volte e mezzo in più rispetto alla media globale”, ha commentato Daniel Kolb, cofondatore e amministratore delegato di Medbelle.

“Crediamo nella digitalizzazione dell'assistenza sanitaria e per questo abbiamo fatto nostra la missione per la crescita della trasparenza in termini di prezzi e qualità – prosegue - . Con questo studio, speriamo di fornire ai pazienti uno standard di trasparenza per quanto riguarda i prezzi dei medicinali in tutto il mondo. Ci sono stati più studi sul costo dei farmaci, ma mai su una scala così grande e comparativa come questa. Ad esempio, il fatto che esista un 2772,92% di differenza nel prezzo dei farmaci per la pressione alta tra Indonesia e Stati Uniti è sorprendente”, ha precisato Kolb.
 
“In genere – prosegue - , a causa di diversi livelli di tassazione, costi di trasporto, potere d'acquisto, livelli di reddito e brevetti, sono normali delle differenze di prezzo. Tuttavia, la deviazione svelata da questo studio è estrema. Ci auguriamo che questo indice possa essere utilizzato per favorire la discussione sull'immensa disuguaglianza tra i paesi in termini di accessibilità e rapporto costo-efficacia dell'assistenza sanitaria”.
 
Luciano Fassari

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