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Venerdì 15 NOVEMBRE 2019
Specialistica ambulatoriale nel Lazio. D’Amato si confronti con i sindacati, non solo con Magi
Gentile Direttore,
il 24 ottobre Quotidiano Sanità interpretando con esattezza la nota inviata dalla Cisl Medici Lazio titola: Cisl Medici: “No al nuovo piano di riorganizzazione Ssr: vuole la scomparsa degli specialisti ambulatoriali convenzionati”. Per il sindacato nel decreto sull’adozione del “Piano di riorganizzazione del Ssr”, che definisce come i futuri specialisti ambulatoriali del Ssr saranno i soggetti erogatori accreditati, si intravede la loro scomparsa: “La scelta della politica regionale è andare sempre più spedita verso la privatizzazione”.
Il giorno successivo l’assessore Alessio D’Amato replica alla Cisl Medici su Quotidiano Sanità che titola: “Nessuna scomparsa degli specialisti ambulatoriali convenzionati”. L’assessore inoltre chiarisce che “Rafforzare il ruolo di committenza delle Asl non significa certo la scomparsa degli specialisti ambulatoriali convenzionati”, con cui “abbiamo già avuto interlocuzioni a partire dal dottor Antonio Magi” e con cui "siamo pronti al confronto e ad un eventuale accordo”.
Il 26 ottobre la Cisl Medici Lazio prende atto con soddisfazione del sollecito chiarimento da parte dell’assessore e lo ringrazia, e Quotidiano Sanità, in maniera esatta, ne da notizia titolando: Specialistica ambulatoriale. Cisl Medici: “Bene D’Amato ora aspettiamo convocazione per confronto”.
A fronte di tutto ciò abbiamo atteso fiduciosi la convocazione in Regione per il confronto sul tema ma la convocazione ad oggi 15 novembre, e dunque a distanza di 22 giorni, non è mai arrivata.
E allora siamo andati a rileggere con maggiore attenzione le parole dell’assessore. O per meglio dire le avevamo già lette con attenzione ma in spirito propositivo avevamo evitato di darne una interpretazione non bonaria. Abbiamo dunque dovuto rilevare come l’assessore abbia messo in chiaro che “non solo non è previsto alcun ridimensionamento o addirittura scomparsa, ma siamo pronti al confronto e ad un eventuale accordo con i rappresentanti degli specialisti convenzionati con cui abbiamo già avuto interlocuzioni a partire dal dottor Antonio Magi, Presidente Omceo Roma e segretario generale Sumai”.
Giova ricordare che il presidente Omceo Roma è il presidente di tutti noi medici iscritti all’Ordine di Roma, sia di chi lo ha votato sia di quanti hanno preferito dare la preferenza ad altrettanto validi professionisti presenti in altre liste elettorali.
Corretto che l’assessore abbia avuto interlocuzioni con il segretario di UNO dei sindacati che rappresentando gli Specialisti Ambulatoriali Interni, chiamiamoli in maniera corretta, firmano il corrispettivo Accordo Collettivo Nazionale.
Però la stessa correttezza avrebbe dovuto consigliare all’assessore analoghe interlocuzioni con le Organizzazioni Sindacali UGUALMENTE rappresentative, anche se non in forma maggioritaria, degli Specialisti Ambulatoriali Interni e firmatarie anch’esse dell’Accordo Collettivo Nazionale.
Ed a ben guardare vogliamo ricordare inoltre all’assessore, con tutto il dovuto rispetto che osserviamo per le nostre rappresentanze ordinistiche, che gli Ordini dei medici sono organi sussidiari dello Stato che non svolgono ruoli di rappresentanza sindacale. Proprio sul sito dell’OMCeO di Roma si legge infatti che lo stesso è un Ente pubblico non economico che “Promuove e assicura l'indipendenza, l'autonomia e la responsabilità delle professioni e dell'esercizio professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della funzione sociale, la salvaguardia dei diritti umani e dei principi etici dell'esercizio professionale indicati nei rispettivi codici deontologici, al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva; essi non svolgono ruoli di rappresentanza sindacale”.
A maggiore conforto della nostra affermazione nella legge "Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute" pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 25 del 31 gennaio 2018 all’ articolo 4 si evidenzia come anche gli Ordini delle professioni sanitarie “non svolgono ruoli di rappresentanza sindacale”.
Inoltre, proprio in questi giorni, leggiamo che è stata istituita presso l’Assessorato regionale una vera e propria Cabina di regia che "rappresenta la sede istituzionale per il confronto tra la Regione e le organizzazioni sulle politiche e le iniziative regionali messe in campo”. Leggiamo anche che una volta l’anno si riunirà l’Assemblea delle organizzazioni di tutela dei pazienti che rappresenta lo strumento di confronto pubblico. E che questa cabina di regia, che si riunirà con una frequenza trimestrale, avrà la funzione di ascolto e di interlocuzione definendo inoltre i criteri di priorità per esaminare le proposte avanzate dalle organizzazioni.
La Cisl Medici Lazio continua ad attendere, un pochino meno fiduciosa, la convocazione in Regione per il confronto sul tema degli specialisti ambulatoriali e magari anche sugli altri temi per i quali è previsto il confronto tra l’Assessorato e le Organizzazioni Sindacali della dirigenza medica e sanitaria. E' bene infine ricordare che l’ultimo accordo collettivo regionale per la disciplina dei rapporti con i medici specialisti ambulatoriali interni e altre professionalità sanitarie fu firmato il 7 aprile 2006 con l’assessore dell’epoca Augusto Battaglia e deliberato dalla allora giunta regionale il 2 maggio 2006.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti che sovrastano il Fiume Tevere.
Luciano Cifaldi
Segretario generale Cisl Medici Lazio
Benedetto Magliozzi
Segretario generale Cisl Medici Roma Capitale/Rieti
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