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Venerdì 09 MARZO 2012
Protesi mammarie. Associazione chirurghi plastici: “Da tempo aspettavamo registro” 

Dopo il via libera da parte della Commissione Sanità del Senato al registro delle protesi mammarie l’Aicpe se da un lato esprime soddisfazione dall’altro ricorda che “erano anni che aspettavamo una disposizione in materia, finalmente siamo a una svolta. Speriamo che si vada fino in fondo”

Chiarezza, ordine e leggi trasparenti: presupposti imprescindibili per esercitare la professione. Questo chiede l’associazione dei chirurghi plastici estetici che se da un lato esprime soddisfazione per l’approvazione da parte della Commissione Igiene e Sanità del Senato del registro delle protesi mammarie oltre al divieto per le minorenni di fare impianti, dall’altro ricorda al legislatore come da anni l’associazione stia chiedendo e quindi aspettando una disposizione in materia.
 
“Siamo soddisfatti – riferisce in una nota Eugenio Gandolfi segretario di Aicpe, Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica – del via libera della Commissione Sanità del Senato all’istituzione di un registro dei dati relativi all'impianto di protesi mammarie. Erano anni che aspettavamo una disposizione in materia, finalmente siamo a una svolta e speriamo che si vada fino in fondo. Di registro protesi si discute almeno dal ministero Veronesi, da allora non si è mai arrivati a nessuna risoluzione concreta. Purtroppo c'è voluto uno scandalo mondiale come quello delle protesi Pip realizzate con silicone industriale per arrivare a questo punto.
 
“Chiarezza, ordine e leggi chiare – conclude Gandolfi – sono per noi chirurghi plastici soci di Aicpe un presupposto imprescindibile per esercitare la nostra professione. Ben vengano dunque le disposizioni finalizzate a mettere ordine in un settore così poco disciplinato, dove tutti possono fare tutto senza che resti traccia. Aicpe ha tra i propri obiettivi difendere la professione e la deontologia: si tratta di un’associazione composta da professionisti e non può che essere contenta dell’entrata in vigore di regole precise che tutelino sia i medici sia le pazienti”.

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