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Martedì 29 OTTOBRE 2019
Asl Viterbo. Botta e risposta Blasi-Azienda sui costi per gli affitti degli immobili
"Ogni anno la Asl di Viterbo spende oltre 2 milioni di euro”, intanto “spesso le stesse strutture ospedaliere sono sottoutilizzate in termini di spazi, con interi piani/reparti inagibili, chiusi in attesa di adeguata valorizzazione”. La Asl risponde “Spazi utilizzati per servizi importanti, al contempo azienda da anni impegnata a ridurre gli affitti”.
Botta e risposta tra la consigliera del M5S Silvia Blasi e la Asl di Viterbo. A iniziare la querelle una nota della consigliera che accusava la Asl di sprecare sugli affitti degli immobili. "Ogni anno la Regione spende fondi pubblici per mantenere uffici, strutture, laboratori, ambulatori in edifici di proprietà di privati con somma soddisfazione di questi ultimi che intascano mensilmente o annualmente affitti sicuri. Da questo punto di vista, la ASL di Viterbo, purtroppo non fa eccezione e spende oltre 2 milioni di euro l’anno per pagare affitti di immobili sparsi un po’ per tutta la Provincia. Si possono trovare le cifre nella Deliberazione del Direttore generale dell’ASL n. 409 dell’11 marzo 2019; citiamo tra gli altri: oltre un milione di euro per un immobile Via Fermi, 183 milioni per uno sito in Via Cardarelli entrambi a Viterbo, 290 milioni per un immobile sito in via Petrarca a Civita Castellana e poi ancora a Montefiascone e Tarquinia".
A tale proposito Blasi spiega di avere presentato una interrogazione al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti chiedendo “il perché del perdurare di tale situazione e se sussista o meno un piano di rientro per tali importi. Inoltre chiedo se non sia il caso di prevedere che tali importi siano dirottati per istituire un programma di ristrutturazioni o adeguamenti degli immobili che rientrano nel patrimonio di proprietà della Regione a fronte di investimenti esigui nei distretti della ASL di Viterbo che sono quasi totalmente assorbiti dall’ospedale Belcolle”.
“È noto - attacca ancora la consigliera - come spesso le stesse strutture ospedaliere siano sottoutilizzate in termini di spazi, con interi piani/reparti inagibili, chiusi in attesa di adeguata valorizzazione. Ritengo sia una cosa di buon senso provare a risparmiare, vista la situazione disastrosa in cui versa la sanità laziale, cercando piano piano di utilizzare edifici e immobili di proprietà quali sedi di laboratori, ambulatori o uffici dopo adeguati interventi per renderli funzionali e moderni. Ci ritroveremo così tra qualche anno un patrimonio immobiliare valorizzato, meno affitti da pagare e qualche soldo in più da investire per migliorare il servizio ai cittadini”.
Per Blasi, insomma, “la ASL e la Regione chiudono strutture essenziali per la salute dei cittadini viterbesi con la giustificazione del rientro dal disavanzo sanitario: è questo il caso eclatante del PPI di Montefiascone e Ronciglione, dove il risparmio stimato è di 350.000 euro annui e poi spendono milioni di euro di fondi pubblici per affitti in strutture private. Chi fa le spese della strategia di rientro dal disavanzo sanitario?”.
Non si è fatta attendere la replica della Asl. “Come l’onorevole Blasi ben sa, in quanto informata personalmente su questo tema specifico, l’azienda da anni è impegnata a ridurre e a rendere più appropriato il costo relativo agli affitti. Dal 2018 al 2019, ad esempio, come certificato nelle delibere pubblicate nella sezione dedicata del portale istituzionale, la Asl di Viterbo ha registrato su questo fronte una riduzione di oltre 130mila euro, in buona parte dovuta al trasferimento di tutti i servizi precedentemente ospitati presso la struttura di viale Trento alla Cittadella della salute di Viterbo”, spiega la Asl in una nota.
"Per il 2020 - prosegue la nota - l’Azienda si pone l’obiettivo di confermare questo trend di diminuzione delle spese sostenute, in quanto conta di portare a termine il percorso intrapreso di trasferimento dei servizi distrettuali di Montefiascone e di Tarquinia, da anni ospitati in strutture private, presso le sedi ospedaliere. A tal riguardo, sono in corso di affidamento gli incarichi di progettazione definitiva. Il risparmio previsto collegato a questa operazione è di oltre 235mila euro".
Per quanto riguarda i principali immobili citati nella nota dell’onorevole Blasi, "quello di via Fermi - chiarisce la Asl - altro non è che la Cittadella della salute di Viterbo: la struttura che ospita tutti i servizi sanitari e sociali non ospedalieri del Distretto B, garantendo al cittadino una reale presa in carico dei bisogni, senza dover vagare da un luogo all’altro della città. Si ricorda che presso la Cittadella sono operativi, tra gli altri: il Cup, il Punto unico di accesso (Pua), il Consultorio familiare, la guardia medica, l’Ambufest e l’Ambufest pediatrico (aperti in tutti i giorni festivi dell’anno), il punto prelievi, la medicina legale, il centro diabetologico, la neuropsichiatria infantile, il poliambulatorio, il dipartimento di salute mentale, la farmacia territoriale e i servizi veterinario, di prevenzione degli incidenti sul lavoro e di igiene pubblica”.
“Lo stesso valore aggiunto di facilitazione nell’accesso ai servizi - prosegue la Asl - , i cittadini e gli utenti del Distretto C lo possono quotidianamente riscontrare presso la Cittadella della salute di via Petrarca a Civita Castellana, per la quale la Asl paga un canone di affitto di 183mila euro, ben lontano delle centinaia milioni comunicate nella nota. Stessa considerazione anche per quanto attiene la struttura di via Cardarelli (290mila euro di affitto e non milioni) che, principalmente, ospita il polo didattico della Asl di Viterbo, nel quale circa 250 alunni frequentano i corsi di laurea delle professioni sanitarie, attivi in convenzione con l’università La sapienza di Roma. Il polo didattico è un vero e proprio fiore all’occhiello della sanità viterbese, in quanto in grado di formare ogni anno i professionisti della salute di domani, non solo per la nostra provincia”.
Inoltre, la Asl precisa, che “i punti di primo intervento di Montefiascone e di Ronciglione non sono stati chiusi, ma potenziati e convertiti in Punti di assistenza territoriale, nel rispetto della normativa vigente. Alla Asl, infine, almeno negli ultimi anni, non risulta la chiusura di servizi e strutture sanitarie. Semmai, è accaduto il contrario. Alcuni esempi: l’apertura delle case della salute di Bagnoregio e di Soriano nel Cimino, del nuovo blocco operatorio di Belcolle, del poliambulatorio di Marta, dell’Ambufest, dell’Ambufest pediatrico, dell’unità dei farmaci antiblastici a Belcolle, delle week surgery negli ospedali di Viterbo, Tarquinia e Civita Castellana, il potenziamento dell’offerta ambulatoriale presso l’ospedale di Acquapendente e via dicendo”.
A conclusione di queste precisazioni, l’Azienda rinnova l’invito all’onorevole Blasi a partecipare agli incontri pubblici di programmazione e di presentazione dei percorsi attivati di presa in carico di specifici bisogni di salute. “In queste iniziative, seppur invitata, il consigliere regionale ha ritenuto opportuno di non partecipare”.
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