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Lunedì 21 OTTOBRE 2019
Farmaci. Smi Puglia: “Tutelare libera prescrizione per i medici”

Il segretario regionale del sindacato, Francesco Pazienza, interviene sulle misure messe in campo dalla Regione per il controllo della spesa farmaceutica. “Aifa e Regione Puglia vigilino sull’equipollenza e sul prezzo dei medicinali, senza limitare ai medici la libera prescrizione dei farmaci”.

“Il Sindacato Medici Italiani esprime tutta la sua indignazione in merito alla volontà dell’assessore regionale della sanità della regione Puglia di voler limitare ai medici la libera prescrizione dei farmaci, regolarmente autorizzati per l’immissione in commercio”. Così Francesco Pazienza Segretario Regionale dello Ssim Puglia, commentando le misure messe in campo dalla Regione per il controllo della spesa farmaceutica.

“I medici, e in particolare, quelli di medicina generale, adottano sempre molta attenzione con il paziente per stare dentro i criteri all’appropriatezza prescrittiva; ma dire che la differenza del costo dei medicinali generici rispetto a quelli brand viene pagata dalla Regione Puglia è un falso, perché la differenza del prezzo ricade esclusivamente sui pazienti” continua Pazienza.    

“Pieno sostegno”, quindi, a Filippo Anelli, Presidente degli Ordine dei Medici, “che giustamente respinge la limitazione alle prerogative dei medici, mettendo sotto i riflettori AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che dovrebbe, invece, intervenire dinnanzi a grosse differenze di prezzo tra farmaci equivalenti”, prosegue il sindacalista. Secondo il quale “non convincono le dichiarazioni rassicuranti verso l’operato dei medici di Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento regionale Promozione della salute, del benessere sociale e dello sport perché non affronta alla base il problema della compartecipazione alla spesa per farmaci da parte dei cittadini”.

“La Regione Puglia - conclude il segretario dello Smi Puglia - deve spiegarci se vuole impegnarsi in politiche che riducano drasticamente la compartecipazione della spesa farmaceutica a carico dei cittadini oppure se si favorisce il passaggio ad un sistema sanitario privatistico”.

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