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Giovedì 17 OTTOBRE 2019
Antibiotici negli animali: resta alto, anche se in diminuzione, il consumo in Italia. Report Ema
Le vendite complessive di antibiotici veterinari in Europa sono diminuite di oltre il 32% tra il 2011 e il 2017. Anche in Italia le vendite calano (- 35% rispetto al 2010) ma nel nostro Paese i valori restano alti e ci collocano al secondo posto (dopo la Spagna) in termini assoluti e sempre al secondo posto (stavolta dopo Cipro) se il calcolo delle vendite viene fatto in rapporto alla popolazione animale. IL RAPPORTO EMA
L’ultimo rapporto pubblicato dall'EMA mostra che i paesi europei continuano a ridurre l'uso di antibiotici negli animali. Le vendite complessive di antibiotici veterinari in Europa sono diminuite di oltre il 32% tra il 2011 e il 2017.
Il risultato però, come spiega l’Associazione nazionale medici veterinari italiani, va letto anche alla luce del trend costante di decrescita delle vendite (nel 2016 le vendite totali erano a quota 1.223,3 tonnellate e quelle per unità animale, PCU a 294,77) e delle considerazioni che lo stesso ministero della Salute aveva fatto nel 2016 nel suo “primo rapporto sui dati di vendita dei medicinali veterinari contenti agenti microbici”.
Lo scorso anno la considerazione fatta era che i dati di vendita – comunque in calo del -7,2% nel 2017 rispetto al 2016, ma addirittura del –35% dal 2010 al 2017 - vanno intesi come "una stima dell’uso di antimicrobici", ma non tutti gli antimicrobici venduti sono utilizzati nell’anno di riferimento sugli animali pertanto "non è possibile determinare quanto sia effettivamente utilizzato per ciascuna specie animale", anche in ragione del fatto che molti medicinali veterinari sono autorizzati per l’uso in più specie. Di conseguenza, avverte il Ministero della Salute, "tali dati non dovrebbero essere utilizzati da soli come base per stabilire le priorità nella gestione del fenomeno dell’AMR, ma sempre valutati insieme a dati derivanti da altre fonti".
Gli impegni del Governo italiano di riduzione, finora tutti rispettati, sono contenuti nel PNCAR 2017-2020 il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza:
• ≤ 30% consumo di antibiotici totali
• ≤ 30% consumo di antibiotici somministrati per via orale
• ≤ 10% consumo di antimicrobici di importanza critica (Critically Important Antimicrobial -CIA)
• consumo di colistina a un livello di 5 mg/PCU.
Guidato dalla Commissione europea, l'obiettivo principale di questo piano è quello di preservare la possibilità di un trattamento efficace delle infezioni nell'uomo e negli animali attraverso un quadro per azioni continue e più ampie per ridurre la comparsa e la diffusione della resistenza antimicrobica.
Tutti i dati contenuti nel rapporto sono accessibili nel database interattivo ESVAC .
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