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Mercoledì 16 OTTOBRE 2019
Question time/2. Superticket: “In manovra risorse per abolirlo dal 1º settembre 2020”
"Sono già in bilancio le risorse necessarie per coprire lo spazio temporale, dal 1° settembre al 31 dicembre, e ci saranno tutte le poste per coprire le annualità successive. Quindi, possiamo dire, in maniera molto chiara e definitiva, che il “super ticket” dal 1° settembre non sarà mai più pagato da nessuno nel nostro Paese". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo in Aula alla Camera a Occhionero (LeU).
"In manovra c'è la previsione dell'abolizione del “super ticket”. Questo avverrà a partire dal 1° settembre. Sono già in bilancio le risorse necessarie per coprire lo spazio temporale, dal 1° settembre al 31 dicembre, e ci saranno tutte le poste per coprire le annualità successive. Quindi, possiamo dire, in maniera molto chiara e definitiva, che il “super ticket” dal 1° settembre non sarà mai più pagato da nessuno nel nostro Paese".
Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo in Aula alla Camera al question time sul tema presentato da Giuseppina Occhionero (LeU).
Di seguito la risposta integrale del ministro Speranza:
"Ringrazio l'onorevole Occhionero per avere dato l'opportunità di una riflessione nel Parlamento su un tema così delicato. Ed è l'occasione utile, per me, per potere anche riferire l'esito delle decisioni che abbiamo attuato nel Consiglio dei ministri di ieri. Infatti, nella manovra di bilancio che abbiamo appena approvato e che sarà in discussione in Parlamento, c'è la previsione dell'abolizione del “super ticket”. Questo avverrà a partire dal 1° settembre. Sono già in bilancio le risorse necessarie per coprire lo spazio temporale, dal 1° settembre al 31 dicembre, e ci saranno tutte le poste per coprire le annualità successive. Quindi, possiamo dire, in maniera molto chiara e definitiva, che il “super ticket” dal 1° settembre non sarà mai più pagato da nessuno nel nostro Paese.
Io ho sempre considerato il “super ticket” un elemento di discriminazione e di diseguaglianza nelle nostre realtà regionali, un elemento di diga all'accesso di tante persone al Servizio sanitario nazionale. Io penso che, ogni volta che un solo cittadino non accede al Servizio sanitario nazionale per ragioni economiche, si è di fronte ad una sconfitta per lo Stato. E, allora, mi consenta di poter dire che quella scelta, fatta ieri, rappresenta invece una vittoria per lo Stato, perché diamo modo a tutti di poter accedere, nel pieno rispetto del mandato dell'articolo 32 della Costituzione, che dice che la Repubblica tutela la salute, come fondamentale diritto dell'individuo e come interesse della collettività. Io ritengo che le scelte assunte ieri dal Consiglio dei ministri vanno esattamente in questa direzione."
In sede di replica, Federico Fornaro (LeU) ha ringraziato il ministro per la "conferma di questa notizia, che per noi rappresenta un importante obiettivo raggiunto. È ovviamente l'inizio di una più ampia strategia, che deve recuperare e rilanciare - ma sappiamo che su questo potremo contare sul suo impegno - su un rilancio del sistema sanitario pubblico. Da questo punto di vista, come ha ricordato la collega Occhionero, c'è un tema di lotta alle disuguaglianze e questi anni di crisi ci hanno portato in dote, purtroppo, anche milioni di italiane e di italiani che non si possono pagare le cure. Hanno rinunciato a curarsi ed è ovviamente una cosa, non solo non rispettosa della Costituzione, ma indegna di un Paese civile".
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