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Martedì 15 OTTOBRE 2019
Urologia. Roberto Mario Scarpa è il nuovo Presidente della Siu

“Attenzione al linguaggio e al valore della chirurgia. Sì al medico a scuola” ha detto il neo presidente eletto all’unanimità nel corso del 92° congresso nazionale della Società italiana di Urologia a Venezia 

Laureato con lode nel 1979 all’Università degli studi di Cagliari dove ottiene la specializzazione. Una importante esperienza internazionale a Berna come assistente di Ernst J. Zingg e Urs E. Studer all’Urologische Klinik und Poliklinik, e il ritorno a Cagliari come ricercatore alla clinica urologica dell’Università dove nel 1992 viene nominato professore associato. Nel 2000 il trasferimento all’Università di Torino (Ospedale San Luigi) come professore straordinario dove resta quasi 20 anni, fino al 2019 per poi dirigersi verso il Campus Biomedico di Roma come professore ordinario e come direttore dell’Unità Operativa Complessa di urologia del Policlinico Universitario. 
 
Questo l’identikit di Roberto Mario Scarpa, classe 1954, neopresidente della Società Italiana di Urologia. Resterà come di consueto in carica un anno, con un’idea precisa per il suo mandato: più attenzione alla ricerca internazionale, ma anche ai nuovi linguaggi e alla comunicazione interna, nella comunità scientifica, e verso l’esterno. Il neopresidente è stato eletto oggi all’unanimità nel corso del 92° congresso nazionale, della Società scientifica che si è concluso a Venezia.
 
“La comunicazione – ha detto Scarpa – è sempre stata parte della mia vita professionale. Sia per la mia comunità, quella scientifica, sia per il grande pubblico” e su quest’ultimo fronte  potrebbe essere importante un ‘ritorno a scuola’. “Una sorta di ritorno al medico scolastico – propone– che nella storia del nostro Paese è stato una figura fondamentale. Una figura che oggi potrebbe essere reinserita quanto meno per le scuole elementari e medie, in grado di individuare tutti quei primi problemi che possono coinvolgere bambini e adolescenti, non solo vista, udito (quindi dislessie e ipoacusie che causano problemi di apprendimento) ma anche, naturalmente, urologiche e riproduttive”.
 
Un altro punto chiave è l’importanza della specializzazione in un contesto più generale. “In ambito medico – aggiunge il neo Presidente – questo significa la capacità di gestione delle complicanze, senza le quali l’iper-specializzazione diventa un pericolo per il paziente e per il medico stesso. Dunque, è fondamentale che passi il principio secondo il quale è proprio la capacità di gestione delle complicanze il metro di misura della qualità del medico e della struttura”. 
 
Anche il rapporto dell’urologia con le altre specialità mediche è fondamentale: “Uno dei miei impegni sarà quello di contribuire a riportare l’urologia al ruolo che le spetta di innovatrice attenta anche alle regioni anatomiche, considerando il grande ruolo che riveste trattando il 40% dei tumori solidi dell’adul

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